Chi è causa del suo mal…..

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Un famoso ed antico proverbio recita proprio così concludendo che il colpevole deve piangere se stesso. E noi, cittadini italiani tutti, dobbiamo recitare il mea culpa perchè abbiamo permesso alla Ryanair di conquistare l’intero mercato aereo  e dettare legge sui comportamenti dei vari enti preposti. La Ryanair è un colosso mondiale ma non può permettersi di calpestare le regole dell’educazione e della correttezza verso i propri clienti. Purtroppo quando distribuiva lo zuccherino dei voli a pochi spiccioli  tutti noi eravamo deliziati da tale eccezionale novità. Il sottoscritto ha gridato ai 4 venti che non si poteva pensare che per andare da Catania a Parigi potessero bastare 9 euro. Avevo già previsto come sarebbe andata a finire preannunciando il fallimento di tutte le compagnie di bandiera stritolate dal rullo dei 9 euro. A poco a poco ci si è accorti a che tipo di organizzazione  ci siamo consegnati. Ora Lo Stato cerca di mettere un freno dettando qualche regola per garantire tutti e non solo quelli che hanno tempo da perdere e smanettano sul web. La Ryanair ribatte e addirittura offende tutti tacciandoci di incompetenza.   Alla sfacciataggine della Ryanair risponde Federconsumatori

Le parole pronunciate in conferenza stampa dal CEO di Ryanair, Michael O’Leary, e dal
Country Manager per l’Italia, Mauro Bolla, sono gravissime e confermano quanto
Federconsumatori nazionale e Federconsumatori Sicilia afferma da tempo: c’è qualcosa
che non va nell”algoritmo di prenotazione delle compagnie aeree.
E non stiamo parlando delle presunte discriminazioni tra chi ha una marca di smartphone
e chi ne ha un’altra, ma del funzionamento di base dell’algoritmo stesso, che sembra
uscito da un libro di economia di inizio 1800.
O’Leary, infatti, lo ha detto chiaramente: ‘Non abbiamo altro algoritmo che questo: se il
volo si riempie, diminuisci i posti economici, se il volo non si riempie, aumenta i posti
economici
Un principio chiaro e limpido, che applica le regole classiche dell’economia e in particolare
il rapporto tra offerta e domanda nella generazione dei prezzi, senza però calarle nella
realtà dei fatti.
Una realtà che, nel caso della Sicilia, non prevede alcuna concorrenza.
Mentre per andare tra Roma e Milano un consumatore può decidere  tra aereo (scegliendo
tra diverse compagnie), treno e automobile via autostrada, riuscendo comunque a
viaggiare a prezzi ragionevoli in giornata (A/R con aereo e treno, almeno solo andata con
l’auto), per fare lo stesso viaggio da Trapani a Orio al Serio quel consumatore ha solo
l’;opzione aereo, e solo con Ryanair.
E” facile fare i liberisti, quando hai tutto il mercato: in alcune zone d’Italia quello di Ryanair
è un vero e proprio monopolio.
Ma se proprio vogliamo fare gli economisti classici e ultraliberisti, allora O’Leary ci spieghi
quali extra-costi ci sono in Sicilia, solo e soltanto durante le feste comandate, per
giustificare una crescita del prezzo di un volo da 30 euro a 300 euro. Quando va bene.
Ci spieghi, l’ultraliberista O’Leary, se è normale che chi ha ottenuto il diritto di esercitare la
propria attività economica di vettore aereo per una determinata tratta, in base ad una
precisa normativa nazionale ed europea di assegnazione, possa poi minacciare di
abbandonare tale tratta quando non ha più modo di spremere i viaggiatori di quella tratta
fino all&#39;ultima goccia di sangue.
Ci spieghi, poi, come è possibile che una tratta diventi antieconomica se il vettore non può
aumentare il prezzo oltre il 200% della tariffa media di quel volo.
Delle due una: o Ryanair viaggia in perdita per gran parte dell’anno, rifacendosi poi nei
periodi di picco di domanda, oppure guadagna tutto l’;anno e straguadagna durante i picchi.
Vorremmo capire, chiudendo il libro di economia di 120 anni fa e aprendo gli occhi, in
quale mondo crede di vivere Michael O’Leary e se crede davvero che i siciliani siano tutti
così ‘;idioti’ da non vedere che la sua azienda li ricatta alla luce del sole ad ogni Pasqua,
Natale e Ferragosto.
Ma vogliamo anche ribadire la proposta che Federconsumatori, sia a livello regionale che
nazionale, ha fatto da tempo e che va ben oltre quanto previsto dal DL Asset: si faccia una
programmazione ad alto livello che risolva il problema alla radice, aumentando l’offerta di
voli mesi prima dei picchi di domanda, e non quando gli aerei sono già saturi per la gioia
degli algoritmi di Ryanair e delle altre compagnie aeree.
I pendolari, gli studenti universitari e gli altri siciliani che tornano a casa per le ferie non
sono l’eccezione, ma la regola. Così come in uno Stato democratico del 2023, e non del
1800, dovrebbe essere la regola che 5 milioni di cittadini abbiano accesso ad una mobilità
dal prezzo ragionevole.

di Direttore12 Set 2023 18:09
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