Addio alle province?

< class="t-entry-title title-giornale-before h3">>

Bye bye Province. Non se ne parla prima del 2025. La resurrezione del vecchio ente, battaglia cara alla Lega, finisce nel freezer del Parlamento. E la mossa è destinata ad acuire le tensioni tra FdI e il Carroccio. Martedì a Palazzo Madama si è riunita la Commissione Affari costituzionali, che ha rimandato la discussione a data da destinarsi. Purtroppo la politica ad alti livelli non riesce a comprendere le esigenze locali. Le province, certamente a causa di qualche sciagurato esempio, vengono descritte come scialacquatori e stipendifici. In vece non è così soprattutto nelle realtà lontane dal centro. Con la mia esperienza di 40 anni e passa di giornalismo attivo posso dirvi che da quando non ci sono più le province, la nostra area ha perso consapevolezza, compattezza e fiducia. Non ci crederanno i filosofi che gridano all’economia e poi non si preoccupano di quanto fanno spendere al proprio ente per andare al ristorante o in albergo. Non so come si comporteranno a Palermo dove già avevano incardinato la discussione nelle varie commissioni ma di sicuro questa è una sconfitta per le piccole realtà come le nostre. E’ però vero che quando ci sono elezioni e posti da assegnare la politica iblea si dimena all’inverosimile cercando alleanze più che improbabili. L’ultima me l’ha detta una delle solite ” ucche infierno” del giro che però troppo spesso c’inserta. Dicono appunto le malelingue che ultimamente sia stato Peppe Cassì a chiedere un incontro con Matteo… non Salvini come potrebbe essere abbastanza comprensibile ma con l’altro Matteo cioè Renzi. A fare da  portavoce sembra sia stata Davide Faraone. Se fosse vero, ma ripeto sono i soliti maligni a dirlo, si potrebbero aprire scenari diversi ma non so dirvi quali. Ma tutto si potrebbe disciogliere proprio dopo il no delle province a livello nazionale. Dobbiamo aspettare.

di Direttore10 Set 2023 10:09
Pubblicità