Pennavaria tra storia e politica

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Si è svolto   nel Palazzo comunale in incontro tra la delegazione del Comitato contro l’installazione della statua di Filippo Pennavaria guidato dal Sen Battaglia e il sindaco di Ragusa. I componenti della delegazione hanno riferito il dissenso registrato durante la riunione che si era tenuta qualche giorno fa, nella sede dell’ANPI, convocata dall’ANPI e CGIL, alla quale hanno partecipato numerose organizzazioni e cittadini, dopo che era trapelata la notizia della richiesta di installazione della statua. Infatti, è stato ribadito come il personaggio Pennavaria non fu “solo” un gerarca fascista e sottosegretario di Stato nel ministero Mussolini, egli fu protagonista dei gravissimi atti di violenza contro operai, contadini, giovani militanti socialisti e verso le Camere del lavoro e le istituzioni comunali democraticamente elette, per favorire, sempre con la forza e il terrore, la nascita e l’affermazione della dittatura fascista che in quegli anni hanno interessato il territorio ragusano.  Dobbiamo però dire come redazione che abbiamo svolto alcune indagini sull’argomento, con il conforto di illustri storici, come ad esempio il Prof Uccio Barone, per inciso modicano doc, che ha tracciato un profilo di Pennavaria completamente diverso da quello che il comitato vuol far passare a incominciare dall’accertamento in sede giudiziaria della sua estraneità ai fatti citati da Battaglia.   Non c’è dubbio inoltre che il personaggio ha avuto meriti particolari nella crescita della città di Ragusa che se non fosse diventata provincia, con l’interessamento di Pennavaria, che allora non poteva non essere un fascista, probabilmente oggi sarebbe un piccolo centro montano senza  le opere urbanistiche e tecniche che vennero profuse in quel  ventennio. Dovremmo quindi secondo la teoria stragista, ad esempio cambiare il nome al Ponte Nuovo che è intitolato a Filippo Pennavaria, che come dice Battaglia, fu gerarca fascista protagonista dei gravissimi atti di violenza contro operai, contadini, giovani militanti socialisti e verso le Camere del lavoro e le istituzioni comunali democraticamente elette. Il sindaco di Ragusa però  ha  precisato di non avere ricevuto nessuna formale richiesta di installazione della statua in suolo pubblico cittadino e che non è intenzione dell’Amministrazione  assecondare l’installazione della suddetta statua. Il sindaco dunque dice non alla statua e dovrebbe meditare sul nome del ponte. Io comunque sarei dell’idea che si potrebbe organizzare un dibattito pubblico tra storici e politici per chiarire, una volta per tutte, la questione

di Direttore21 Lug 2023 23:07
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