Il passaporto mette in crisi il turismo
La maglia nera a Bolzano, sette mesi. Firenze, Napoli e Roma sprintano in testa, con un’attesa
massima che oscilla tra le 24 e le 48 ore. Bentornati nel magico mondo del rilascio passaporti, dove si va
da un estremo all’altro, è proprio il caso di dirlo, anche dal punto di vista geografico.
Con le vacanze estive ai nastri di partenza, restano le difficoltà per ottenere in tempo il documento o il
rinnovo, in base all’inchiesta di Altroconsumo, aggiornata al 6 giugno rispetto a novembre 2022. In
sostanza, provando a prenotare in 12 città un appuntamento sulla piattaforma ministeriale, che
fornisce le disponibilità presso i commissariati di zona, la situazione non appare migliorata nel complesso.
Anzi. La battaglia, combattuta su più fronti – Parlamento, operatori turistici, cittadini – è ancora lunga.
Nelle “trincee” di Bari, Bologna, Genova, Padova, Torino e Milano siamo al classico “ritenta sarai
più fortunato”, quindi non si riesce neppure ad avere lo straccio di una data. Ma non è a che
ad Ancona e Bolzano sorridano. Nel capoluogo delle Marche tocchiamo i 5 mesi di attesa – due in più
rispetto a novembre – e in quello altoatesino addirittura 7 – tre in più – pari a 230 giorni. Andiamo a
vedere nei dettagli.
A Bari, Genova e Padova non è cambiato nulla rispetto a novembre: la disponibilità era una chimera allora
e tale è rimasta. Passo indietro, invece, a Bologna, dove sette mesi fa il posto c’era e oggi no. Saliamo di
qualche chilometro, a Milano. In città, ovviamente, non si trova un appuntamento nemmeno a pagarlo oro,
però c’è la ciambella di salvataggio fuori porta: a Cinisello Balsamo, infatti, c’è posto dopo un mese e mezzo.
In ogni caso quadro nettamente peggiorato. Perché a novembre si poteva fissare un appuntamento in
questura dopo un mese.
Situazione in alto mare anche a Palermo, dove la prima disponibilità è fra due mesi – a novembre
servivano due settimane – e allora meglio guardarsi intorno. Il disperato cacciatore di passaporti esulta
quando vede che c’è una possibilità il giorno dopo, ma a Termini Imerese, vale a dire 80 km tra andata
e ritorno. la stessa situazione è anche in provincia di Ragusa dove i tempi sono comunque molto dilatati.
Tutti, insomma, vanno alla ricerca della ricetta magica in uso a Firenze e Napoli, dove si può ottenere il
primo appuntamento addirittura il giorno dopo. Roba da record e da far morire d’invidia mezza Italia. Ad
un’incollatura segue Roma: l’attesa si allunga di appena 24 ore.
E fin qui l’odissea della prenotazione. Perché poi comincia il secondo atto: il rilascio. In alcuni casi servono
anche tre mesi. Tempi lunghissimi che finiscono, ad esempio, per danneggiare il turismo, perché
considerando i tempi diventa difficile programmare un viaggio fuori dall’Unione europea. Il Viminale –
sollecitato anche dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè – ha tentato di tamponare l’emorragia
istituendo gli open day, cioè le giornate in cui chiunque può presentarsi in questura senza
appuntamento per chiedere il passaporto: il risultato, ovviamente, sono file chilometriche.
Messi spalle al muro da interrogazioni parlamentari e le proteste dei cittadini, ministro
dell’Interno, Matteo Piantedosi, e funzionari si difendono strenuamente. Primo motivo dei tempi
biblici? La fine della pandemia ha coinciso con il ritorno ai viaggi e, nel contempo, si sono accumulate
le richieste di passaporti che erano scaduti. Poi gli effetti della Brexit: se prima per recarsi nel Regno Unito
bastava la carta d’identità, ora serve il passaporto.
Sia come sia, pare evidente che il sistema digitale per la prenotazione online non si è rivelato efficace.
Inoltre, c’è la cronica denuncia della mancanza di personale, nonché le lamentele per l’esaurimento della
carta filigrana per i passaporti. Idee per uscire dall’impasse? I questori propongono di estendere i giorni
della settimana in cui gli uffici passaporto sono aperti al pubblico. In Trentino Questura e Comuni si
sono accordati per far prenotare gli appuntamenti nei municipi di riferimento ai residenti delle valli.
Piantedosi, infine, guarda al progetto Polis di Poste Italiane, che istituirà uno sportello unico di
prossimità, per consentire di richiedere i passaporti negli uffici postali dei centri più piccoli. Resta, comunque, il problema delle richieste improcrastinabili per motivi di salute, lavoro, familiari, di studio o vacanza. In questo caso si può chiedere il documento andando direttamente in questura o in
commissariato con una procedura d’urgenza, che va dimostrata esibendo la documentazione
specifica. Al di là di un’accelerazione auspicabile nell’immediato, la situazione resta particolarmente spinosa e allora
Altroconsumo sollecita un intervento strutturale sull’intero sistema, per semplificare le procedure di
ottenimento e rilascio del passaporto.
Da Assoviaggi.