Io non c’ero! Meno male.
Volutamente non ci sono andato all’incontro organizzato dalla CNA iblea per ricucire i rapporti, semmai si fossero incrinati, tra l’organizzazione stessa, la Sac di Catania e la sindaca di Comiso. Non mi andava, in pratica, di ascoltare melensi resoconti propalati agli ignari osservatori nel tentativo di trasformare insuccessi clamorosi in opportunità future. Ma noi siamo fatti così ci beviamo tutto, in dialetto “ammuccamu passuluna”. E non mi ero sbagliato, senza avversari l’incontro di oggi è stato un crescendo rossiniano, tutto catanese, che ripeteva “vogliamoci bene”,” vogliamoci bene” aggiungendo poi “manteniamo la status quo” in modo da conservare i posti nei cda e ovunque serva. E nient’altro. La stessa CNA, cedendo su tutti i fronti, ha voluto precisare che non aveva mai avuto nulla da dire contro la Sac, neanche quando l’ex provincia l’aveva esclusa dal primo appuntamento del 19 maggio. E Torrisi ha potuto così imperversare con la sua loquela tutta tesa a dimostrare che l’aeroporto di Comiso, piccola escrescenza, poco appetibile, nel quadro del trasporto aereo, è di noi ragusani visto che la Cam Com del sud est è proprietaria della maggioranza delle azioni. Alla fine, però, è ricaduto nel solito errore. La richiesta di denaro! Torrisi sempre il 19 maggio ebbe a dichiarare, in modo poco consono ad un incontro ufficiale in un ente pubblico, che con me, Mario Papa, giornalista iscritto all’albo dei professionisti da ben 40 anni, non voleva parlare. Ero colpevole di aver scritto che la Sac, in un incontro al comune per la tassa di soggiorno, era venuta a chiedere almeno 200 mila euro delle tasse di soggiorno. Cifra che nel ricco bilancio di un aeroporto da 10 milioni di passeggeri equivale ad un’elemosina. E oggi ha fatto lo stesso tanto è vero che Cassì, forse per prendere tempo, perchè non so come potrebbe giustificare tali esborsi, ha chiesto quali garanzie avrebbe avuto il comune in fatto di aumento delle presenze qualora si decidesse di farlo. Insomma non dico si sia trattato di un farsa perchè li almeno si ride ma come temevo l’incontro si è trasformato in una dichiarazione d’amore tra il territorio, poco attento, e quelle brave persone della Sac e di tutto l’entourage. Nessuno ha saputo dire quale è il futuro di Comiso, qual’è il piano industriale, chi deve investire denaro e quanto senza fare conto sulla Regione, quali rotte si faranno, i tempi del cargo, eccetera eccetera