Il futuro grigio della sanità italiana
La situazione che si è venuta a creare è veramente inquietante anche alla luce del periodo che stiamo attraversando. Prima la pandemia e adesso l’intensa ondata influenzale che sta colpendo migliaia di italiani. Che fine ha fatto la tanto acclamata attenzione ai fragili e agli anziani?”. Per il Codacons non è questo il modo di trattare i cittadini”, pertanto si mobilita nell’ottica di porre rimedio ai disagi sofferti dagli italiani. I medici di famiglia nel Paese sono passati dai circa 44.400 del 2016 ai 40.700 del 2021. Lasciando quasi tre milioni di italiani senza assistenza di base. Un’emergenza sociale rilanciata dalla Federazione italiana medici di Medicina generale. Un calo costante di medici di base che ha avuto un impatto anche sugli ambulatori. Chiusi al ritmo di circa mille all’anno a partire dal 2019. Secondo l’Ente nazionale di previdenza e assistenza medici (Enpam), nei primi sei mesi del 2022 sono entrati in servizio solo 226 nuovi medici di famiglia. A fronte di 2.173 pensionamenti. Se la tendenza non cambia, nel 2023 ci saranno in Italia circa 38mila medici di base in servizio. Duemila in meno rispetto al 2022. Rispetto a una necessità di almeno 42mila. I medici di base, quindi, vanno in pensione e non vengono sostituiti. E così in Lombardia oltre mille cittadini di Olgiate Molgora e Mandello del Lario rimangono senza medico della mutua. “In primavera si prospettano altri pensionamenti. L’ex premier Mario Draghi aveva annunciato una riforma dei medici di famiglia. Con l’obbligo di lavorare un minimo di ore dentro le Case di comunità e nel distretto. Per integrarli meglio nella nuova sanità territoriale. Ora il governo dovrà decidere cosa fare. A ribadire la carenza è l’Agenas, l’Agenzia per i servizi sanitari regionali. A fonte di 40.250 medici di famiglia complessivi la media di italiani assistiti per ognuno di loro è di 1.237. Con il valore più alto al Nord (1.326), rispetto al Centro (1.159) e al Sud (1.102). Le nuove leve che potranno usufruire di 900 borse in più all’anno approvate dal precedente esecutivo grazie ai fondi del Pnrr che si sommano ai finanziamenti ordinari. E così per tre anni e cioè fino al 2025 le borse passano da 1.879 a un totale di 2.779. Ma il presidente dell’Ordine dei medici Filippo Anelli, ha chiarito al Sole 24 Ore che il via libera alle nuove borse potrebbe non bastare. “Le carenze sul territorio sono tali che, per i prossimi cinque anni, andrebbero stanziate 4000 borse l’anno. Almeno fin quando non verrà superato il picco dei pensionamenti.
Da Interris