Ottimo convegno sull’ aeroporto di Catania e (poco poco) Comiso
Per sedare ogni polemica si è svolto regolarmente il tanto atteso convegno dal tema “Catania+Comiso – Il sistema aeroportuale Hub del Mediterraneo – Traguardo dopo traguardo”, organizzato dalla SAC la Società di gestione dell’Aeroporto di Catania che ultimamente ha acquisito la maggior parte delle azioni dell’aeroporto di Comiso. La lista dei relatori era nutrita e di livello. Tralasciamo i saluti e le belle parole che ogni rappresentante di istituzioni è tenuto a dire in queste occasioni come ad esempio il rettore dell’università che ha messo a disposizioni i luoghi del convegno e il sindaco FF di Catania si è mostrato soddisfatto per l’intermodalità ormai raggiunta tra scalo e città. Ma veniamo al cuore del convegno: la sinergia e l’hub.
La fusione delle società di gestione degli aeroporti di Catania e Comiso ha detto Maria Rita Schembari sindaco di Comiso è una conquista. L’aeroporto di Catania è tra i primi in Italia e la presenza di una grande struttura complementare e il prezioso patrimonio che sta attorno l’aeroporto di Comiso, anche verso altre direttrici, sempre con il sostegno dell’amministrazione regionale offre grandi prospettive.
Sandro Gambuzza poi, ha voluto precisare che l’idea della fusione nasce già da molto tempo. E permetterà di affrontare meglio le sfide che attendono il settore, legate alla ripresa del traffico ma anche allo sviluppo, che deve essere sostenibile e coerente con i cardini della transizione ecologica, energetica, digitale e anche economica”. Il presidente della Soaco, la Società di gestione dell’Aeroporto di Comiso, Giuseppe Mistretta, chiudendo la prima fase dei lavori ha detto :. Siamo orgogliosi della rapidità???? con cui stiamo riuscendo a realizzare il progetto di diventare porta di ingresso al sud-est, che è già tra le aree più ricche della Sicilia.
Veniamo ora agli interventi tecnici aperti dal direttore generale di ENAC, Alessio Quaranta che crede molto nella ripresa del trasporto aereo nel post-pandemia.
“ L’esperienza del sistema aeroportuale integrato, che si sta portando avanti a Catania e Comiso, è la strada che si deve tracciare per tutti i territori ha detto sbilanciandosi poi affermando di voler competere in termini internazionali, con i grandi hub di Istanbul e Madrid.
Interessante la parte che riguarda lo sviluppo di Catania, in quanto infrastruttura con il direttore Giancarlo Guarrera, che ha illustrato il progetto in cantiere. L’idea è di costruire sul costruito; l’ottimizzazione dell’assetto funzionale ed il contenimento delle esigenze di nuove aree airside e la deimpermeabilizzazione dei suoli.
Quindi continuare a creare strutture su strutture senza spazi vitali e naturalmente neanche una parola su possibili investimenti per Comiso che avrebbe bisogno per crescere di piazzole più grandi e maggiori spazi interni e che avrebbe invece enormi aree da adibire a qualunque iniziativa. Ma si è capito che tanto basta che cresce uno e la statistica è a posto. Eppure si è parlato del valore centrale degli aeroporti per il turismo e per i territori. Carlo Borgomeo, presidente di Assaeroporti, ha detto che Catania ha un grande aeroporto come dimostrano i volumi di traffico in costante crescita. Questo successo deve spingere alla riscoperta del valore degli scali aeroportuali per i territori e, soprattutto, per il turismo di cui il nostro Paese vive insieme agli scambi internazionali. Molte delle opportunità di crescita economica e sociale dell’Italia sono da attribuire al comparto aereo.
Molto contento anche Rosario Dibennardo AD della Soaco . La fusione tra gli aeroporti di Catania e di Comiso vuol dire parlare dell’ambizioso progetto di fondazione del grande Hub del Mediterraneo, come già da tempo abbiamo cominciato a definirlo. infine Nico Torrisi AD della Sac ha concluso : Ovviamente quanto successo con la pandemia da Covid-19 era qualcosa di inimmaginabile ed è stata una sfida incredibile che nessuno di noi avrebbe mai pensato di dover affrontare. Ma siamo andati avanti e lo abbiamo fatto con determinazione e sacrifici. Ne siamo venuti fuori, anche grazie al governo e ai fondi di ristoro che finalmente sono arrivati. Dobbiamo andare avanti con la stessa determinazione perchè in Sicilia, poter prendere un aereo, da Catania però, spesso vuol dire riuscire a curarsi, riuscire a raggiungere l’ospedale giusto, riuscire a mantenere la famiglia.