Territorio: gli insuccessi delle politiche cittadine
“L’Esecutivo di Segreteria di Territorio Ragusa considera una vera e propria forzatura buttare al vento l’avvenuta riqualificazione della via Roma, addebitando al progetto la desertificazione che scaturisce,invece, dal fallimento delle politiche per il centro storico”.
Severo il giudizio di Territorio Ragusa sul nuovo progetto di riqualificazione di via Roma e ancor più discutibili le strategie che hanno animato lo spirito del cambiamento.
“Considerare l’aspetto e l’immagine della via Roma come causa della desertificazione commerciale e di frequentatori della via, addebitando al vecchio progetto le criticità della via è pura provocazione politica. Ormai l’amministrazione Cassì è arrivata a raschiare il fondo del barile del consenso per cercare di sopperire ai fallimenti delle politiche per il centro storico.” È un fiume in piena Michele Tasca, Presidente dell’Esecutivo di Segreteria di Territorio Ragusa, dopo aver letto della conferenza stampa per il nuovo progetto di riqualificazione di via Roma, confortato dalle critiche unanimi di tanti cittadini che rigettano anche la proposta di copertura del ponte nuovo.
“Per attirare luce sulle nebulose politiche di questa amministrazione, gli assessori fanno a gara per trovare capri espiatori per tutto quello che non va: la gente non abita in centro perché qualcuno ha voluto le zone di espansione per edilizia pubblica e agevolata, la desertificazione commerciale in centro è dovuta alle scelte per i centri commerciali, lo sviluppo economico fermo al palo è dovuto alla pandemia, le politiche turistiche e culturali, per un verso o per un altro sono sempre da ricondurre alle motivazioni citate.
Non c’è nemmeno la capacità di guardare oltre il proprio naso e valutare le identiche situazioni di tanti altri
centri storici, di città più grandi e con tradizioni di alto livello turistico, culturale e commerciale.
Si vuole coprire la totale inadeguatezza ad amministrare una città, si vorrebbe non far risaltare l’assenza di
politiche urbanistiche per il centro storico, la totale immobilità per il piano particolareggiato del centro
storico, per li nuovo PRG, si vanta il piano di dettaglio del quale non si intravede l’inizio di qualche benefico
effetto, ci si trastulla sui progetti ereditati, senza riuscire a cavare un ragno dal buco, per la metroferrovia,
per la vallata Santa Domenica, per l’area dell’ex scalo merci, per le opere pubbliche in centro storico, tutte
cose che chissà quando vedranno la luce e che, comunque, senza adeguate politiche strategiche, per il
turismo, per la cultura, per la vivibilità del centro storico, resteranno solo cattedrali nel deserto
determinato dall’incapacità politica.”
Continua Michele Tasca: “Abbiamo letto e sentito che servono panchine scomode per non invogliare alla
sosta, serve eliminare i bordi sopraelevati, definiti da qualcuno ‘muretti’, delle aiuole, per favorire l’accesso
ai negozi, come pure occorre spostare gli alberi perché impediscono la visione delle vetrine.
Strutture per fare i selfie serviranno per veicolare l’immagine di Ragusa nel mondo, serve una nuova
illuminazione, ma quella nuova recente di piazza Stazione non è certo abbagliante. Speriamo in meglio per
via Roma. Tutto quanto adiacente a via Roma, può restare nella desolazione più totale.
Piuttosto provvederemo a chiudere anche il breve tratto che da via Salvatore immette al ponte nuovo
perché trasformeremo quest’ultimo in un dehors gigante, con panchine, zone giochi e affaccio sulla vallata
per godere di orti urbani e vegetazione fitta.
Quello della copertura di via Roma, che copertura non è, almeno da quello che è trapelato dalla conferenza
stampa, è la ciliegina sulla torta di questa ultima esibizione dell’amministrazione che offende anche il luogo
dove si è svolta, abituato, nella storia, a ben altre e più qualificate presenze e a interventi di altro livello.”
“Si confida in una forte reazione della città, non certo per una situazione ormai irreversibile, ma per
arginare tentativi di cambiamento finalizzati solo a coprire le inefficienze – conclude Tasca – i progetti in
questione riguardano tutti i cittadini e non possono restare fardello della città quando questi
amministratori saranno restituiti agli affetti familiari. Ci sono scelte che non possono essere affidate alla
veduta dei singoli, ma debbono guardare al futuro che non sarà sempre, fortunatamente, targato Cassì.
Non è la prima volta che la città è stata amministrata male, ma sono venuti, poi, i momenti della
restaurazione.”
Intanto anche il Segretario cittadino, il dr. Raffaele Schembari, anche a nome del Direttivo, ha pienamente
condiviso i rilievi del Presidente Tasca e del suo Esecutivo di Segretaria, anticipando che si sta lavorando
all’organizzazione di un incontro per dibattere la scottante tematica del centro storico, nei confronti del
quale ritardi, inefficienze e inadeguatezza dei programmi rischiano di determinare una condizione di
irreversibile degrado.