I controlli dell’Inps
E’ di qualche giorno fa la notizia della maxi operazione delle fiamme gialle di Cremona che ha portato a 16 arresti e 9000 denunce sventando una truffa per 60 milioni di euro. Il caso ha fatto molto scalpore visto che a percepire il reddito di cittadinanza erano persone non residenti in Italia che venivano da noi solo per prendere i soldi. Tirata in ballo naturalmente soprattutto l’Inps accusata di non fare i dovuti controlli ma la direzione generale dell’Istituto tiene ad informare l’opinione pubblica che il proprio impegno nelle indagini è stato completo e determinante. Con la Guardia di Finanza, infatti, l’Inps ha avviato già dall’anno scorso una collaborazione che interessa tutte le sedi dell’Istituto, mettendo a disposizione sistemi informatici che si avvalgono di tecnologie innovative basate sull’analisi di big data per l’estrapolazione delle informazioni utili alle attività investigative. L’incrocio tra i requisiti dichiarati dai richiedenti il “Reddito”, le banche dati dell’Istituto e le informazioni contenute in altre banche dati con cui INPS ha attivo il collegamento in interoperabilità (ad esempio ANPR, l’anagrafe nazionale della popolazione residente), permette la verifica della veridicità dei requisiti. Oltre ai controlli amministrativi, attraverso sistemi di Intelligenza Artificiale, INPS effettua un’azione antifrode su specifici indicatori di rischio e segnala alle forze dell’ordine eventuali possibili anomalie finalizzate appunto ad ottenere sussidi illecitamente. La collaborazione con la Guardia di Finanza ha portato significativi risultati anche in materia di compensazioni indebite con crediti fiscali o contributivi inesistenti e di abuso delle integrazioni salariali COVID e si rafforzerà ulteriormente grazie al Protocollo
d’intesa, in corso di approvazione, che prevede tra l’altro la condivisione delle informazioni di rischio frodi concernenti le posizioni assicurative e le prestazioni previdenziali, assistenziali e di inclusione sociale, gestite dall’Istituto.