Tra aumenti dei biglietti d’ingresso e ritardi
La Sicilia è da sempre alla ricerca di una nuova immagine che possa contribuire a far crescere il turismo considerato importante per l’economia come l’oro o giallo o verde e bicolore . Ma non sembra riuscirci. L’assessore Samonà, crediamo sia stato lui, ha deciso, a inizio dell’estate, di pelare i turisti aumentando, in modo esagerato, i prezzi degli ingressi nei parchi archeologici. Da € 10 a €13,50 a Taormina e da €10 a €16,50 a Siracusa aggiungendo come servizio delle mostre non meglio identificate che non possono valere tanto incremento. Una differenza enorme dunque, non comunicata in precedenza, che sta mettendo in difficoltà gli operatori che, all’inizio dell’anno, avevano già venduto pacchetti tutto incluso. Poi c’è un altro aspetto che non riusciamo a capire: qualcuno vuole promuovere le camminate in campagna ma secondo noi sarebbe più importante rendere funzionale il più semplice mezzo di trasporto che c’è. Il treno. Lo diciamo perchè da un nostro lettore, Andrea di Ragusa, ci è arrivata questa lettera.
Sabato 18 settembre, con alcuni amici decidiamo di trascorrere, in occasione di un compleanno, il fine settimana a Palermo. Approfittando del tanto pubblicizzato minuetto, con tutti i confort per i viaggiatori offerti dai moderni treni, abbiamo optato per questa soluzione che prevedeva la partenza dalla stazione ferroviaria di Ragusa alle ore 14.06,
Ci rechiamo alla stazione per acquistare i biglietti, come si fa in tutte le stazioni del mondo. Ma da noi non funziona così! Biglietteria inesistente e macchinetta non funzionante quindi, a prima vista, niente viaggio. Trenitalia però da la possibilità di fare biglietti online e di poter esibirli al controllore mediante telefonino. Inizia così l’avventura.
Arriva il treno, che però non è l’atteso minuetto, ma una vecchia littorina diesel sulla quale hanno viaggiato i nostri nonni; niente aria condizionata, nessuna possibilità di ricarica device, con servizi del tutto inadeguati .
Comunque, con circa 15 minuti di ritardo siamo partiti. Arriviamo alla stazione di Caltanissetta centrale con 23 minuti di ritardo. La coincidenza che doveva portarci a Palermo era già passata visto che non ha atteso l’arrivo del treno da Ragusa. Ci hanno fatto salire su un pulmino e siamo partiti in direzione Palermo, (viaggio con la portiera del pulmino aperta perché non funzionava il meccanismo di chiusura). Fermata alla stazione di Termini Imerese e quindi immessi nel traffico del fine settimana , finalmente alle ore 19.30, con più di un’ora di ritardo, siamo arrivati alla stazione di Palermo. Stanchi del viaggio, ben diverso da quello che ci aspettavamo, abbiamo cenato e subito in hotel a dormire. Al ritorno, domenica pomeriggio, non c’erano treni per Ragusa. Abbiamo così approfittato di un passaggio in auto.
La morale è questa: Noi di turismo non ne dovremmo parlare assolutamente!!!!