Super Camera di Commercio….. da spacchettare
L’emendamento che consente di scorporare le Camere di Commercio di Siracusa e Ragusa da quella di Catania e che era inserito nel decreto “Sostegni-bis” è stato approvato. In pratica, ma ancora ci vorrà del tempo, la grande camcom del Sud est si dovrebbe dividere lasciando Catania da sola. Non è dato sapere come si dovrà fare? E dove sono andati a finire i soldi di Ragusa? Se mai torneranno tutti quei, pochi, posti di governo distribuiti ai ragusani, ad esempio alla Sac, verranno liberati? Appunto, non si sa. Ma la Lega è convinta di aver ottenuto una grande vittoria. E’ un’ottima notizia, dicono i salviniani, che restituisce dignità, opportunità e speranza alle attività produttive della Sicilia sud-orientale chiudendo uno dei peggiori capitoli che hanno caratterizzato una lunga fase di tagli e di atrofizzazione per gli enti camerali. In linea di massima sarebbe così ma come dicevamo ci sono troppe cose già fatte e non si potrà tornare indietro.
Adesso ci sono i presupposti in tutta l’area orientale della nostra Isola per ritrovare dinamismo imprenditoriale e per ricollegare nel migliore dei modi le Camere di Commercio alle esigenze specifiche dei territori ma bisogna vedere se c’è ancora quella linfa che è stata succhiata dal mostro della Supercamera. L’emendamento è stato sostenuto in maniera bipartisan: oltre alla firma di Stefania Prestigiacomo che l’ha proposto, ci sono quelle di Nino Minardo, quelle di Paolo Ficara e Filippo Scerra del M5S e di Fausto Raciti del PD.
Invece, penso che ciò sia vantaggioso: infatti, le provincie di SR RG CL AG e TP hanno delle peculiarità comuni. Tutta la costa, da SR a TP è la “fascia trasformata” (serre, tunnel ecc. per la coltivazione degli ortofrutticoli) poi vi sono altre similitudini, gli allevamenti bovini, ovini, caprini e suini. Per non parlare delle colture foraggere.
Con Catania quali similitudini? Gli agrumeti? Che non esistono più.