La Teknè è disposta a trattare
Siamo convinti che sia nell’interesse della città di Ragusa chiudere rapidamente una vicenda che si trascina da ormai troppi anni. L’attenzione che viene riservata alle richieste che avanziamo è un segnale incoraggiante». Roberto Mazzullo, amministratore della società immobiliare Teknè srl di Catania, commenta così le due conferenze stampa che si sono svolte a proposito del polo commerciale di contrada Bruscè e della richiesta di risarcimento danni di 15,7 milioni di euro nei confronti del Comune ibleo. Nei giorni scorsi, a prendere la parola era stato il sindaco Peppe Cassì, affiancato dai tecnici municipali. Ieri è stato invece il Partito Democratico ibleo a incontrare la stampa sul tema.
«Apprezziamo le parole del primo cittadino Cassì e l’attenzione dei consiglieri democratici – prosegue Mazzullo – perché tutto questo ci conferma la volontà e la necessità di riaprire un dialogo con la nostra società, al fine di restituire ai ragusani una programmazione urbanistica che vada oltre le contingenze. Attendiamo, quindi, una convocazione ufficiale in municipio per una riunione operativa e, speriamo, risolutiva. Noi intendiamo partecipare con lo spirito della massima collaborazione possibile con l’ente pubblico».
Da una settimana, a Ragusa è tornata di attualità la storia del polo commerciale autorizzato nel 2006 e mai costruito. La struttura avrebbe dovuto essere grande 16.500 metri quadrati, su un terreno di oltre 310mila metri quadrati di proprietà della Teknè srl. Quest’ultima, a titolo di perequazione, ha ceduto al Comune il 70 per cento dei terreni, pagato 180mila euro di costi di costruzione e oltre 750mila euro di opere di urbanizzazione. Tutto regolarmente consegnato all’amministrazione. «Nel 2014, dopo anni di crisi edilizia globale, abbiamo chiesto una proroga della concessione edilizia e ci è stato negato – aggiunge Mazzullo – Per questo, nel 2017 abbiamo presentato un piano di lottizzazione dell’area, adeguandolo alle previsioni del Piano Regolatore Generale allora vigente». Piano di lottizzazione a cui ancora non è stato dato un esito.
Da questo discende la richiesta di risarcimento danni avanzata da Teknè nei confronti del Comune di Ragusa, per 15,7 milioni di euro. Ma qui il contenzioso tra il privato e l’amministrazione si intreccia con la cronaca: la bocciatura da parte della Regione Siciliana della variante relativa al Parco agricolo urbano, che in parte dovrebbe sorgere sui terreni dati in perequazione da Teknè al Comune, rende il piano di lottizzazione di Teknè di nuovo perfettamente aderente alla pianificazione urbanistica ragusana.
«Non vogliamo entrare nel merito della decisione della Regione né del ricorso al Tar annunciato dall’amministrazione. E tantomeno vogliamo diventare strumento per polemiche politiche. Data la legittimità delle nostre richieste, però, vogliamo fare un passo in avanti: l’approvazione del piano di lottizzazione farebbe decadere la nostra richiesta di risarcimento del danno e di restituzione di gran parte dei terreni dati in perequazione. Si risolverebbe, insomma, più di un problema – conclude Roberto Mazzullo, amministratore della ditta – Siamo disponibili a un incontro formale, per superare questo impasse e riuscire, pubblico e privato insieme, a voltare pagina».