Turismo ibleo: ma parla come mangi!!!!

< class="t-entry-title title-giornale-before h3">>

Ho assistito in questi ultimi tempi, soprattutto in campo turistico, ad una specie di gara a chi usa più paroloni incomprensibili alle persone normali.
Questi dovrebbero servire a spiegare come comportarsi in occasione delle prossime sfide che ci vedranno impegnati ad accaparrarci il bene più prezioso del settore e cioè il viaggiatore o meglio il turista che poi è soprattutto e comunque solo un cliente.

Io credo che non ci siano regole scritte sui libri per la situazione che stiamo vivendo perchè nessun “guru” di questo comparto essenziale dell’economia avrebbe mai potuto pensare ad una crisi tanto diffusa da essere mondiale e che impedisce proprio il movimento tra contrade, città, regioni, nazioni, continenti.

Avendo una certa età ho vissuto, nel tempo, diverse esperienze drammatiche che hanno messo letteralmente a terra il settore dei viaggi. C’è stato il periodo del terrorismo con i dirottamenti e le bombe negli aeroporti e nelle stazioni, magari poi qualche guerra locale, le rivoluzioni e le sommosse ma anche terremoti e tsunami.

Ma tutto era comprensibile, c’era una spiegazione, forse pazza, ma si potevano prendere delle precauzioni o evitare località e mezzi . Dopo l”11 settembre ad esempio la gente non voleva volare però si poteva scegliere migliaia di destinazioni raggiungibili a piedi, in auto o in treno.

Ma qui la questione è differente non ci sono ne mezzi di trasporto, ne hotel, ne ristoranti ma soprattutto non ci sono posti dove andare. Insomma siamo in completo lookdown mondiale.

C’è però un vantaggio e su questo bisognerà puntare. La pandemia potrebbe finire da un mese all’altro se si mettono in campo tutte le armi che conosciamo ed allora la voglia di partire, di andare in vacanza ritornerà prepotente.

Se dovessi occuparmi io del turismo in una certa località, proprio per questa motivazione, affronterei la competizione mettendo in campo tutto quello che di più tradizionale, più conosciuto, più semplice ci sia nella suddetta località.

Non ci vorranno formule matematiche da sperimentare visto il poco tempo che potrebbe mancare alla ripresa e perdersi in strategie che ricercano nuovi look o innovazioni del prodotto potrebbe essere un errore.
Nella nostra provincia, dove i posti letto sono quelli che sono ed in estate fanno il pienone, non ci vogliono grandi invenzioni per continuare ad attrarre il turista. Bisogna garantire i collegamenti, migliorare servizi di accoglienza, offrire prezzi assolutamente concorrenziali e forse creare eventi di livello in grado di promuovere un po di più il territorio.
Dunque nell’immediato futuro, diciamo 5 o 6 mesi, non servono ne piani strategici ne tanto meno destination man che parlano ore di un territorio che confessano di non averlo visto prima .
E meno che mai servono politici, leggi assessori, che non avendo nessuna idea, in merito, o non sapendo come portare avanti quel settore, preferiscono delegare questo compito ad altri in modo che le responsabilità non ricadano mai su di loro.

Occorre solo fare della giusta promozione in collaborazione con la regione e puntare sulle peculiarità che ci contraddistinguono da sempre e che hanno già dato risultati eccellenti;

Ad innovare il nostro prodotto ammantandolo di termini inglesi ci penseremo dopo, dopo aver permesso ai nostri operatori di riprendersi da quest’anno passato che è stato a  dir poco drammatico.

di Direttore06 Feb 2021 22:02
Pubblicità