Il climatologo dice..
“Il trentennio che va dal 1981 al 2010 risulta essere il più caldo da quando ci sono osservazioni meteorologiche regolari. Siamo dinanzi ad un cambiamento climatico quando un evento eccezionale da episodico diventa ripetitivo. Dal 1980 la temperatura è cresciuta in maniera molto più rapida rispetto ai periodi precedenti e purtroppo siamo in presenza di un segnale costante. L’Oceano ha assorbito il 93% del calore in eccesso, mentre l’atmosfera l’1%, il 3% dell’energia ha riscaldato la superficie terrestre ed un altro 3% ha fuso i ghiacci terrestri e marini. Negli ultimi decenni l’aumento maggiore della temperatura lo stiamo avendo proprio nel bacino del Mediterraneo per varie cause. Abbiamo elaborato dati di 2450 stazioni di rilevamento su scala nazionale e 28.000 su scala mondiale. L’Italia si è scaldata negli ultimi 30 anni mediamente di 2 – 3 decimi di grado in più rispetto al resto della Terra e cominciano ad essere tantissimi questi decimi. Durante la piccola era glaciale del 1700- 1800 avevamo circa 3 gradi in meno ed avevamo dei fronti glaciali che sulle Alpi scendevano intorno ai 1700 metri ed ora sono intorno ai 2200 metri. Negli ultimi 10 anni, in Italia, la temperatura media annua ha registrato un aumento di 0,36 gradi. Significa che l’aumento medio annuo è stato di più di 3 decimi di grado, durante il semestre caldo l’aumento rasenta il mezzo grado. Al Sud notiamo un deciso numero di giorni molto caldi, un decremento di giorni di gelo ed un netto aumento di giorni con ondate di calore con conseguenze per la popolazione anziana”. Lo ha affermato – Massimiliano Fazzini, climatologo dell’Università di Camerino e Coordinatore del Gruppo Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale-
Abbiamo brevi periodi freddi, clima mite per la gran parte dell’anno e poi momenti caratterizzati da clima caldo o molto caldo. Se noi dovessimo continuare ad avere un incremento di questi momenti caldi le temperature che adesso definiamo eccezionali diventeranno normali. Il cambiamento lo si sta avendo nel Nord – Ovest dell’Italia: Sicilia e Sardegna.
“Sul fronte delle precipitazioni estreme sta cambiando qualcosa nel Nord – Ovest dell’Italia ed è probabile che in Sardegna ed in Sicilia ad esempio stia accadendo qualcosa, ben 150 mm in un’ora di pioggia e 450 mm di pioggia in 8 ore, il 60% di quello che piove a Napoli. Interessa però il comportamento della curva. Generalmente i nostri temporali – ha affermato Massimiliano Fazzini, climatologo dell’Università di Camerino e Coordinatore del Gruppo Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale – iniziano in modo forte per poi attenuarsi, invece negli ultimi 15 – 20 anni hanno un andamento di tipo esponenziale, di crescita. La complicità dell’uomo è innegabile ed è forte, amplifica le conseguenze del cambiamento. Quando l’uomo va costruire su paleoalvei di fiumi, tombina torrenti è chiaro che il rischio aumenti di molto. Le colpe dell’uomo con l’antropizzazione selvaggia ci sono ed incidono sul rischio”.
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