La città di Vittoria e l’ennesimo rinvio delle elezioni
L’on Assenza interviene sulle vicenda dell’ennesimo rinvio delle elezioni nella città ipparina. Non c’è dubbio che per noi è davvero difficile capire perchè a Tremmestieri si possa votare a marzo mentre a Vittoria no! E’ una questione covid? Non sembra affatto infatti il contagio ci potrebbe essere nell’una e nell’altra situazione quindi non si possono accampare scuse ed arrampicarsi sugli specchi. Questo ripetiamo secondo noi di reteiblea. Ma la politica riesce a dare risposte ad ogni cosa. Ed ecco che interviene appunto l’on Assenza, tra l’altro uomo di legge, che da una spiegazione facile facile!
Sarebbe opportuno, dice lui, in un periodo di grave difficoltà della vita istituzionale di una città, recuperare lo spirito del dialogo razionale e la capacità di argomentare evitando, quanto meno, di uscire dal perimetro della realtà. Sulla vicenda del rinvio delle elezioni a Vittoria stiamo assistendo a un incessante e surreale monologo, che va in scena da mesi, su presunti complotti, intrighi, macchinazioni volti a posticipare il voto. La congiura, secondo queste strampalate “teorie”, sarebbe ordita dalla Giunta regionale siciliana che, nella realtà vera, non ha mai rinviato le elezioni. Le elezioni dei comuni di Vittoria e San Biagio Platani sono state per due volte rinviate dal Consiglio dei Ministri, con provvedimenti adottati nell’ambito di misure urgenti volte al contenimento dell’emergenza epidemiologica. La Giunta regionale si è limitata a “prendere atto e ad adeguarsi al percorso tracciato dagli organi statali”.
Tutto il resto – denunce, esposti, ammanettamenti, toni eccessivi, esagerazioni, imprecisioni e analfabetismo giuridico – sono il segno di una volontà perversa che induce taluni a ricercare la perenne polemica e un’ipermediaticità che porta il “tempo delle elezioni” a superare quello della politica e della razionalità…….
Quindi la colpa è del Consiglio die Ministri e Musumeci e colleghi non c’entrano niente. Ma ciò nonostante è lecito pensare che ci sia quasi una strategia dietro a questo immotivato, dal punto di vista sanitario, decreto che permette di votare in un posto e a 80 chilometri no. E’ vero che le teorie si moltiplicano perchè sembra che ci sia la volontà di logorare i candidati, e non vogliamo fare distinzioni, che dopo quasi 18 mesi di campagna elettorale infarcita di covid potrebbero stancarsi. Questo potrebbe, diciamo potrebbe, fare comodo a qualcuno!!!