Razza e Aliquò a confronto con i sindaci della provincia

Il Maria Paternò Arezzo viene convertito in residenza sanitaria assistenziale per soggetti affetti da Covid che non necessitano di ospedalizzazione. Sono confermati gli ampliamenti dei reparti Covid previsti nella programmazione regionale, i trasferimenti e gli accorpamenti già annunciati. Le attività ospedaliere sono ridotte, ma sono garantiti tutti i servizi d’urgenza e, nei limiti del possibile, anche quelli ordinari. Saranno 250 i neo specializzati anestesisti, figura specialistica tra le più richieste, assegnati agli ospedali in cui c’è maggiore carenza. Queste alcune delle novità emerse in seguito alla videoconferenza tra l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza, il direttore generale dell’Asp Angelo Aliquò e i sindaci della provincia.

Per quanto riguarda il personale sanitario – ha dichiarato il primo cittadino di Ragusa Peppe Cassì – è previsto un maggiore coinvolgimento dei medici di base per ridurre la pressione sugli ospedali e ottimizzare le cure in casa in tutti i casi in cui è possibile farlo. La Regione dispone di 4,5 milioni di tamponi ora in distribuzione per individuare i soggetti asintomatici e trattarli a domicilio. I tamponi antigenici avranno lo stesso rilievo statistico dei molecolari e i medici di base, previo accordo collettivo nazionale in via di rimodulazione, potranno seguire in autonomia l’iter della malattia fino alla guarigione.  Per la Sicilia è inoltre previsto 1.5 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale a fronte delle 900mila dello scorso anno. L’assessore ha inoltre informato i sindaci circa l’esito della conferenza tra Stato e Regioni e circa l’ipotesi di ridurre da 21 a 5 gli indicatori secondo i quali viene stabilito il “colore” di ogni Regione.
L’istituzione di zone rosse territoriali all’interno della Regione (come accaduto per esempio a Vittoria) ha avuto ad oggi risultati limitati e inferiori alle aspettative alla fatto che, a differenza del lockdown della scorsa primavera, non viene esclusa del tutto la possibilità di spostamento, seppure per ragioni particolari. Infine la maggior parte dei sindaci si è detta contraria a un’ipotesi di chiusura delle scuole, mentre sono attese decisioni sulle aperture dei supermercati nei week end”.
di Stefano Ferrera17 Nov 2020 19:11
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