La chiesa ragusana piange i suoi figli morti per covid.
È divenuto il simbolo della lotta al Covid nella Diocesi e nella provincia di Ragusa. Nelle ultime settimane ha lottato in modo strenuo, sostenuto dalla preghiera incessante dei fedeli e degli amici e dalla cura dei medici e del personale sanitario, attaccato a un respiratore della terapia intensiva
dell’ospedale Giovanni Paolo II. A soli 47 anni, don Raffaele Campailla oggi ha reso l’anima a Dio. Un parroco con una grande vocazione pastorale, un punto di riferimento per tutti. La sua parrocchia era divenuta il punto di riferimento per le giovani famiglie della città. Il suo sorriso e il suo modo di comunicare erano contagiosi. Nelle omelie accompagnava riflessioni di grande profondità teologica e spirituale a detti tratti dalla tradizione popolare che riuscivano a raggiungere con grande chiarezza proprio tutti. Lunedì 23 alle 12, nel cimitero di Santa Croce Camerina, si svolgerà la preghiera di commiato; nello tesso giorno alle 15.30 una messa in suffragio sarà celebrata nella chiesa Maria SS. Nunziata a Ragusa. Ma la Chiesa di Ragusa ha annunciato con commozione il ritorno alla Casa del Padre anche di don Romolo Taddei. Aveva 79 anni ed aveva lottato, sostenuto dalla preghiera incessante dei fedeli e degli amici e dalla cura dei
medici e del personale sanitario, contro il Covid. Sacerdote di grande fede e spiritualità e un uomo di scienza e di cultura. Don Romolo, psicologo e psicoterapeuta, era direttore emerito del Consultorio familiare di ispirazione cristiana che aveva fondato nel 1978.