(VIDEO) Vittoria – Assenteismo al consultorio: sospesi 4 dipendenti

Al termine di una meticolosa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa e condotta con l’assidua e proficua collaborazione dell’Asp Iblea, le Fiamme Gialle hanno eseguito una misura cautelare personale nei confronti di quattro dipendenti in servizio presso il Consultorio di Vittoria. Le indagini, effettuate dai militari della Compagnia di Vittoria nel periodo gennaio/novembre 2019, hanno messo in luce una fitta rete di assenteismo realizzata attraverso un sistematico aggiramento delle prescrizioni sull’utilizzo dei badge, per la rilevazione delle presenze nel pubblico impiego a danno dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa (ASP n. 7). Si è dunque proceduto all’installazione di due telecamere, una all’interno del locale dove era ubicato il dispositivo per la rilevazione delle presenze (lettore badge) e un’altra all’esterno degli uffici, al fine di monitorare gli ingressi e le uscite effettive da parte del personale dipendente. Di conseguenza è stato possibile accertare un sistema ben collaudato di fraudolenta reciproca solidarietà e mutua collaborazione di alcuni colleghi dello stesso ufficio di lavoro. Tra questi: dirigenti, medici e paramedici, colti a timbrare “i cartellini” oltre che per loro stessi anche per conto di altri. A rendere più efficace e più efficiente il monitoraggio è stato l’accesso diretto al sistema informatico di registrazione degli orari di servizio della locale Azienda Sanitaria, per cui, quasi in tempo reale, è stato possibile rilevare (avendo a disposizione il numero identificativo dei loro badge) l’identità dei dipendenti giunti sul luogo di lavoro, nonché il loro orario di inizio e fine servizio.

Fondamentale è stata l’attività di appostamento e pedinamento, risultata decisiva nell’individuazione dei luoghi frequentati durante le ore di servizio non effettuate. In molti casi, infatti, anziché dedicarsi alle mansioni loro demandate, gli indagati si allontanavano abitualmente dal luogo di lavoro per girovagare per le vie cittadine, recarsi in palestra, fare la spesa o dedicarsi ad altre esigenze personali. Altre volte, invece, consegnavano il badge a colleghi compiacenti, affinché lo utilizzassero al loro posto per far rilevare falsamente la presenza dell’interessato. Inoltre le attività di ricerca, presso gli uffici in uso ai soggetti dediti a tali comportamenti illegali, hanno consentito di reperire una  documentazione che ha permesso portare alla luce un ulteriore comportamento truffaldino. In sostanza, simulando di aver dimenticato il proprio badge a casa, questi omettevano di timbrare l’inizio/fine servizio per poi presentare una falsa dichiarazione sostitutiva, compilata a mano e sottoscritta dal proprio dirigente, con la quale attestavano il proprio orario di lavoro. Le informazioni riportate su tali dichiarazioni, messe a confronto con quanto emerso dalle videoregistrazioni, hanno fatto emergere come in alcuni casi i dipendenti avessero dichiarato falsamente di aver intrapreso e/o interrotto il servizio in orario diverso da quello di effettivo inizio/fine. Al termine della complessiva attività svolta, il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Ragusa, accogliendo la richiesta avanzata dalla locale Procura della Repubblica, ha disposto nei confronti dei 4 dipendenti la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico servizio, con durate variabili tra 1 e 3 mesi. Le condotte contestate agli indagati consistono in: truffa ai danni di un ente pubblico e di fraudolenta attestazione della presenza in servizio, che potrebbe comportare, tra l’altro, il licenziamento disciplinare senza preavviso per i responsabili delle condotte illecite.

 

di Stefano Ferrera22 Giu 2020 13:06
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