Ma chi guida il settore turismo in Sicilia

Qualche giorno fa un’agente di viaggi palermitano, in suo post su facebook, ha detto che, di sicuro, chi si occupa del turismo in Sicilia non capisce bene di cosa parla. Credo di poter condividere questa affermazione proprio perchè, alla guida di questo settore così importante, la Sicilia ha sempre messo gente che viene da tutt’altro settore. Basti pensare che l’assessore precedente a quest’ultimo era un ufficiale dei carabinieri. L’attuale assessore viene definito un uomo “divertente” perchè si è occupato di eventi ma non certo di gestione di strutture o di tour operator. Una conferma viene ora da questo articolo che sicuramente è uscito da quella corte dei miracoli che è il palazzo di via Notarbartolo a Palermo. Al 7° piano dove ci sono gli uffici dell’assessore, gli unici a riuscire ad avere un appuntamento sono sempre stati quelli che fanno eventi e spettacoli seguendo una regola inventata tanti anni fa un assessore romano, certo Nicolini, che affermò che più si spendeva in eventi più ritorno di turisti c’era. Forse la regola valeva per Roma o altre grandi capitali del turismo ma per i luoghi normali occorre altro. Non si può però prendere questo “altro” dai libri pieni di parolone straniere che identificano stili e metodi. E fono ad ora  ognuno si è arrangiato da solo. La Regione ha speso una barca di soldi per fare fiere e manifestazioni, alcune assolutamente avulse dal territorio come i cavalli di Militello, ma la crescita turistica si è basata solo sulla bravura degli albergatori e degli operatori, sulle bellezze naturali, sul cibo e cosi via. Poi è venuto il corona virus e ha scombinato tutto.  Ma la Regione pensa solo in grande e ha stanziato 50 milioni per aiutare le imprese turistiche. Come? E qui si capisce il perchè della premessa dell’articolo. La regione paga il 50% del biglietto aereo e regala un terzo delle notti. Ma come funziona? Viene un turista e prima di partire ti comunica che si compra un biglietto a prezzo pieno, 600 euro,   e la regione ne sbora la  metà.  Oppure prima viene e poi lo porta a rimborso a piè di pagina. E come devono fare gli albergatori. Incassano la loro tariffa intera oppure scontano e aspettano al regione che li rimborsi. Non è chiaro e come sempre si farà confusione ed i soldi andranno ai soliti “sperti” che hanno già truffato nel passato alberghi e compagnie locali. Secondo me oggi c’è solo un metodo per aiutare il turismo. Ridurre gli oneri agli operatori, in qualche modo, e poi investire in pubblicità e creare collegamenti aerei, dedicati, a prezzi calmierati. Si può fare state certi ma qui c’è il problema che non si potrà fare trucchi e quindi forse la cosa non interessa più.

Intanto ecco l’idea dell’assessore Messina.

 

Per rilanciare il turismo dopo la crisi del coronavirus, la Sicilia dichiara pronta a offrire la metà del prezzo del biglietto aereo e un terzo delle notti in hotel , oltre all’entrata gratuita alla maggior parte dei musei e dei siti archeologici dell’isola.

600 mila pacchetti turistici saranno offerti, quindi, dalla Sicilia ai futuri turisti, ai quali verrà rimborsato anche la metà del prezzo dei loro biglietti aerei, ha affermato il consigliere regionale responsabile del turismo siciliano, Manlio Messina, citato dal quotidiano locale Il Giornale di Sicilia. Questi pacchetti turistici offriranno ai turisti una notte in hotel gratuita da tre notti riservate. Inoltre, i siti archeologici e le altre attrazioni culturali saranno gratuiti.

Le autorità locali stanno annunciando un budget di 50 milioni di euro per finanziare questi pacchetti turistici. La loro attuazione è dedicata verso il prossimo autunno , in linea di principio ad ottobre. Inoltre, i dettagli per beneficiare di questi pacchetti turistici saranno resi pubblici dall’ufficio turistico siciliano quando la pandemia viene portata sotto controllo e la Sicilia esce di confino.

di Direttore05 Mag 2020 15:05
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