Sotto a chi tocca!! Più assessori nei comuni siciliani. E Ragusa???
Dopo una laboriosa trattazione del ddl – relatore l’on. Giorgio Assenza – in commissione Affari Istituzionali, sono state approvate dall’Ars le nuove norme in materia di posizione delle nuove giunte comunali. In concreto, per rispondere all’appello delle amministrazioni locali, specie dei piccoli comuni montani e delle isole minori, si è votato favorevolmente uno schema che modificherà così le giunte comunali. Nei Comuni fino a 10 mila abitanti, oltre al sindaco, che presiede la giunta, il numero massimo di assessori sarà pari a 4; nei comuni da 10 mila a 30 mila, 5 assessori; da 30 mila a 100 mila, 7 assessori; da 100 mila a 250 mila, 9 assessori; da 250 mila a 500 mila, 10 assessori; per i comuni oltre i 500 mila abitanti, il numero massimo è fissato in 11 assessori. Era necessario armonizzare l’ordinamento regionale degli enti locali alla normativa nazionale. Del resto la norma è senz’altro risolutiva per gravosi problemi relativi alla distribuzione degli incarichi in giunta. É noto, infatti, che la riduzione del numero dei componenti delle giunte comunali, specie nei comuni piccoli e medi, ha comportato un aumento di carico di lavoro spesso aggravato da materie incompatibili e poco conciliabili tra loro: salute e lavori pubblici, agricoltura e servizi sociali, industria e cultura, solo per fare un esempio. Le nuove disposizioni non comporteranno aggravio di spesa per la Regione”.
In base a tale nuova legge regionale i comuni iblei come ad esempio Ragusa e Modica potranno avere un numero maggiore di assessori. Però ora c’è il rischio che si apra una caccia alla poltrona. A Ragusa per esempio si potrebbe passare da 5 a 10 essendo la città anche capoluogo della ex provincia. Cosa farà il sindaco? Sceglierà qualche altro consigliere scalpitante visto che la legge gli permette ancora di attingere al fondo “consiglio” troppo usato ma nello stesso tempo comodo e disponibile.
Oppure potrebbe essere una buona occasione per volare alto, in alcuni settori strategici, ed accaparrarsi il meglio sul mercato nazionale. Stiamo parlando di meglio e non di quello che ha permesso fino ad ora una certa legge che autorizza i primi cittadini a contrattualizzare un numero imprecisato di persone senza concorso od altro.- Qui la questione è di strategia. La parola è stra-usata ma sarebbe ora di capirne il significato. Avremmo potuto nel tempo, grazie alle risorse e alla capacità dei nostri concittadini, diventare esempio e guida, in diversi settori dell’economia siciliana ma il vizio tipicamente isolano della compiacenza ci ha costretti ad una mediocrità colpevole che non vorremmo venisse alimentata anche nel breve futuro.
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