Il cambiamento “cassiniano” sfuma con il “baronismo”

Il titolo dice tutto: Anche se si sapeva che un giorno o l’altro Barone sarebbe subentrato alla Salmone per precisi accordi pre elettorali ora che la cosa è accaduta arrivano le valutazioni politiche. Però è essenziale fare riferimento al prima piuttosto che al poi. Infatti se è vero che c’erano questi accordi, se è vero cheil personaggio suddetto ha contribuito in modo tangibile al successo, se è vero che il gruppo di “Ciccio” è in maggioranza al comune, non si può prescindere, e lo stesso Calabrese, per la sua storia politica ne è l’esempio più lampante, dalla correttezza e dal rispetto della parola data. Su futuro lasciatemi il tempo di riflettere. Ciccio sa fare bene certe cose e nessuno le nega. Ben diverso è “cambiare” come dice Peppe. Per far quello occorrono più azioni concordate e più coraggio senza dimenticare la questione economica.  Ora sono passati appena 6 mesi dall’insediamento e di Cassì e li possiamo considerare un rodaggio abbastanza ampio. Ora si deve spingere sull’acceleratore. Intanto vi propongo la nota di Calabrese come segretario del PD cittadino

 

“Imbarazzante assistere alle finte dimissioni volontarie di un assessore designato dal sindaco Cassì per vincere le elezioni amministrative, presentando la faccia pulita della dottoressa Salamone. Dopo appena 5 mesi di amministrazione, la sostituzione di un assessore  equivale aduna dichiarazione di parziale fallimento del progetto politico che Cassì ha offerto alla città vincendo le elezioni”. A dirlo è Giuseppe Calabrese, attuale segretario comunale del Pd, che dai democratici era stato candidato alla carica di primo cittadino durante le scorse elezioni amministrative a Ragusa. “Lamossa operata da Cassì – afferma ora Calabrese – corrisponde alla peggiore scelta clientelare tipica della Prima Repubblica dove, a tavolino, si decideva prima come stare in campo, nascondendo alcuni prodotti politici che probabilmente avrebbero danneggiato la finta freschezza della proposta. Adesso il re è nudo. Una donna, una professionista viene sacrificata per fare posto a chi la politica clientelare la mastica senza tossire. Torniamo indietro di seianni. La speranza del cambiamento cassiniano finisce qui. Il sindaco sconta la sua totale inesperienza e scopre adesso, purtroppo per lui, di essere stretto tra due soggetti politici disposti a tutto pur di comandare in città. Ci riferiamo a Barone, politico e uomo di Destra, che a cose fatte costringe Cassìa metterlo in Giunta, e a Iacono che, con un colpo di puro trasformismo politico, transita dall’essere un sinistroide estremo a uomo di Destra anch’egli, alleandosi con Fratelli d’Italia e buttando via, in un solo atto, tutto il suo rigore di politico di Sinistra legato a valori e principi fondanti di quella parte politica. Questa scenetta mi ricorda sempre più da vicino quello che accade a Roma. Salvini ministro, Dimaio ministro, entrambi a dettare le regole, i tempi e a menare le danze. Infine uno che si chiama Conte che svolge solo il ruolo di rappresentanza senza gestire minimamente idee, progetti e strategie politiche di governo. In sintesi un mero esecutore di ordini. La conclusione?Ragusa arretra e il sogno del cambiamento sfuma”.

di Direttore13 Dic 2018 10:12
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