Ricorso al TAR contro lo scioglimento del consiglio comunale di Vittoria

Riportiamo dall’agenzia AGI

L’ex sindaco di Vittoria, Giovanni Moscato assieme alla sua giunta ed alla ex maggioranza consiliare e’ tra i promotori del ricorso al Tar avverso il decreto di scioglimento per mafia del Comune di Vittoria. Il ricorso porta la firma dell’avvocato Maria Cristina Ienoci. Un decreto di scioglimento che l’ex sindaco ha definito “assolutamente iniquo, illogico, contraddittorio e in alcuni tratti addirittura paradossale”. Il comune era stato sciolto per mafia il 27 luglio scorso e l’ex sindaco Giovanni Moscato, ha confermato la presentazione del ricorso contro l’atto ha posto fine alla consiliatura, con l’insediamento di una terna di commissari che traghetteranno la citta’ fino a nuove elezioni. A presentare il ricorso sono tutti i consiglieri e gli assessori che erano in carica al momento dello scioglimento. “In questi mesi – ha detto Moscato – siamo rimasti in silenzio, lontani dal clamore, lontani dal vittimismo e dal protagonismo. Questi mesi ci hanno permesso di analizzare il decreto di scioglimento, con lucidita’. Ci sono serviti per recuperare una mole enorme di atti amministrativi, atti di due anni, per noi molto importanti. E i risultati si sarebbero visti nel prossimo triennio: cittadella sportiva, mercato ortofrutticolo, 50 milioni finanziamento per le scuole e cosi’ via”.  Moscato ha poi scandito: “Due anni di contrasto alla criminalita’, di prevenzione, con atti amministrativi di contrasto reale a soggetti della consorteria criminale. Atti che hanno fatto perdere milioni e milioni di euro a soggetti indagati per fatti mafiosi”. Quindi Ha ricordato la collaborazione con le Forze dell’ordine. “Abbiamo deciso di presentare ricorso al Tar Lazio – ha detto l’ex sindaco – con massima serenita’ e senza astio, ma con la volonta’ di riportare tutto a verita’, una verita’ documentale”. Ha mostrato una parte dell’enorme mole di documenti. “Documenti che erano stati messi a disposizione della commissione d’indagine” a gennaio. Documentazione che e’ “rimasta inascoltata”, con il proseguimento dell’iter che ha portato allo scioglimento.
“Nessun provvedimento e nessuna inerzia – ha tenuto a precisare – ha mai avvantaggiato alcuno degli indagati nell’operazione Exit Poll, Ghost Trash e nelle operazioni di polizia citate nel decreto. Anzi quei soggetti indagati sono stati denunciati, ho ricevuto minacce. Ho compiuto atti amministrativi che hanno fatto perdere milioni di euro a questi soggetti”. Moscato nel presentare l’atto alla stampa ha affrontato tutte le criticita’ riferite nella relazione prefettizia che ha portato allo scioglimento e che e’ stata resa pubblica in Gazzetta ufficiale.

di Redazione08 Nov 2018 19:11
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