Domenica si vota per il nuovo sindaco di Ragusa e i contraenti hanno dato fuoco alle polveri
Mancano tre giorni alla fatidica data del ballotttaggio e possiamo dire che la tensione politica, in città, la si taglia col coltello.
Tra Cassì e Tringali vi è un effettivo, e per certi versi entusiasmante, testa a testa. Un rush finale, quello che stanno correndo i due candidati, che li vede appaiati al punto che nessuno oggi può fare delle previsioni certe su chi vincerà le elezioni. Come non si vedeva da tempo questa tornata la si sta giocando su una manciata di voti.
Una sostanziale parità che ha alimentato, specie negli ultimi giorni, il nervosismo e il dibattito tra le due squadre. Lo vediamo noi, ma soprattutto lo vivono i due candidati e ancor di più i loro collaboratori e sostenitori, che si stanno confrontando in una battaglia senza esclusioni di colpi (bassi).
I social o meglio fb ormai è pieno di post atti a denigrare e a squalificare l’avversario. C’è chi accusa Cassì di essere un burattino nelle mani di politici navigati, come l’on. Minardo, l’on Ragusa, l’ex assessore Ciccio Barone e l’ex presidente della provincia Antoci. Il primo attacco e il più duro in tal senso lo ha lanciato l’assessore al Bilancio dei 5 Stelle, Stefano Martorana, che ha definito Cassì una “Controfigura”. A questo post, a raffica, ne sono apparsi altri dello stesso tenore, ma a firma di altri sostenitori di Tringali.
La reazione di Cassì, sino ad oggi estremamente compassato, non si è fatta attendere ed è stata alquanto dura, mostrando un lato del candidato a più sconosciuto. Infatti non ha avuto remore a definire Martorana, nel comizio di ieri sera in via Roma, come un professionista “impreparato” oltreché “maleducato”. La reazione dell’assessore pentastellato è stata immediata e, infatti, ieri notte ha controreplicato, bollando la proposta politica di Cassì come “menzognera” e la sua candidatura di “uomo pulito della società civile come falsa e ingannevole”, in quanto portatrice di interessi di una classe “politica di impresentabili”. Insomma un giudizio lapidario in perfetto stile grillino.
Ma non è uno scontro a due come abbiamo detto e così i sostenitori di Cassì oltre a rilanciare le accuse dello stesso nei confronti di Martorana: “Ragusa è senza un bilancio, non è riuscito a farlo approvare”, “E’ stato solo bravo a sperperare i soldi delle royalties nella spesa corrente”, hanno tirato in ballo pure Tringali, come un vecchio uomo della politica, alludendo alla facilità con cui cambia casacca nel solo nome della tanto agognata poltrona. Così si fa luce sul passato “oscuro” dell’attuale presidente del Consiglio, che nel 1998 fu candidato dei DS e nel 2003 fu invece candidato in una lista civica, Azzurri per Ragusa, chiaramente collegata a Forza Italia, un curriculm definito da qualcuno degno dei trasformisti della prima Repubblica.
Ma non solo, infatti, sarà vero o no, non lo sappiamo o non vogliamo esprimerci in merito, da un po’ circolano post e non solo sulle presunte alleanze che vedrebbero l’on. Dipasquale e Maurizio Tumino dirottare i propri voti su Tringali. Un modo, secondo alcuni sostenitori di Cassì, per screditare l’immagine dei 5 Stelle che rifuggono dalle alleanze, ma soprattutto per dimostrare come Tringali e i 5 Stelle non sono poi così liberi da condizionamenti derivanti dalla vecchia e tanto odiata politica.
Qualcuno potrà pure storcere il naso dinnanzi a questo scontro, noi o meglio chi scrive trova invece estremamente stimolante e ludico assistere a questa querelle. Ci permettiamo di far notare che tutto ciò nulla ha a che fare con i veri problemi della città, ma è una diatriba che negli ultimi anni ha acquistato senso e valore proprio grazie alla propagnada dei 5 Stelle.