La Nicita? Sempre più opinion leader, anche a sua insaputa
E’ dura la vita ai tempi dei social. Basta un solo post o un pezzo giornalistico, che è appena una suggestione, quasi un’ipotesi, non certamente un’indiscrezione, per scatenare le fervide “penne” di improbabili autori, pronti ad alzare barricate in favore di questo o di quello oppure a incensare o condannare il malcapitato di turno, senza il più piccolo barlume di consapevolezza. Senza il minimo pudore.
Povera Nicita, già la danno al fianco del Salvini nazionale, magari presidentessa della Camera, fiera discendente di quella nobile stirpe teutonica che ebbe inizio con la Pivetti, oppure, più sommessamente, primo sindaco leghista di Ragusa. E invece no! La Nicita non ha ancora la tessera padana, non ha cambiato residenza e continua, suo malgrado, a preferire San Giovanni ad Alberto da Giussano e ‘a ‘mpanata alla polenta.
Probabilmente – questo va detto – qualche simpatia per i leghisti ce l’ha pure. Chissà quanta breccia fanno nel suo animo le teorie sovraniste o le posizioni economiche della Lega o se invece a tutto ciò preferisce gli slanci più populisti e razzisti della vecchia Lega Nord.
Un fatto, invece, è certo, la Nicita è corteggiata, ma non dai leghisti, ma da liste più casarecce, impegnate esclusivamente sulle prossime amministratve. La domanda seria da farsi a questo punto è solo una: a chi si concederà? Al fianco di chi correrà?
La Nicita mese dopo mese, anno dopo anno, è cresciuta, come è cresciuto il suo peso elettorale, un peso che inizia a fare gola a tanti, anche e soprattutto alla luce di una situazione politica sempre più incerta, dove a concorrere per la poltrona di primo cittadino sono 6, forse 7 o addirittura 8 candidati. Una situazione perciò dove una manciati di voti potrà fare la differenza. Appetiti, ne siamo certi, che verrebbero immediatamente smorzati da una sua quanto prematura adesione al partito di Salvini, che ancora qualche mal di pancia desta nel sonnolento elettorato ibleo.