Tanto rumore per nulla.
A noi le marce di solidarietà non piacciono tanto perchè è un modo semplice per liberarsi la coscienza e scaricarsi da eventuali responsabilità. Bastano infatti una ventina o forse trenta persone in posa per la foto di rito per poter dire di aver fatto tutto il possibile. In verità mi aspettavo da coloro che sono in predicato di guidare questo paese qualcosa di più. Idee e progetti già pronti ma in grado di cambiare l’andazzo generale. Non basta ridare la via Roma alle auto. Nelle città moderne che sono delle grandi aziende locali bisogna agire di conseguenza. Occorrono piani di gestione e investimenti. Ragusa deve ritrovare i suoi spazi commerciali al centro, deve investire nella mobilità credere ed in cultura ed in accoglienza. Serve più vitalità ed allegria. Mancano all’appello anche le organizzazioni di settore. Confcommercio ad esempio avrebbe dovuto affrontare il problema gia da tempo. Loro sono i rappresentanti dei commercianti e dovrebbero saper meglio di altri quali sono i dettami moderni per il negoziante in città. Insomma la sfida si gioca proprio qui. Un programma preciso che possa ridare ossigeno all’economia del settore e rivitalizzare il centro storico. Ma per onore di cronaca è giusto riportare quanto detto da chi ha partecipato alla passeggiata suddetta:
“Abbiamo partecipato, come associazione Pericentro, ma soprattutto come ragusani, alla marcia di ieri pomeriggio in via Roma. E tutto ciò per riaffermare la volontà di riappropriarci del centro storico”. E’ quanto afferma, in proposito, Giuseppe Cavalieri, presidente dell’associazione. “Via Roma e il quadrilatero di strade attorno alla Cattedrale – spiega Cavalieri – sono passate in pochi anni dall’essere il salotto buono della città a un’area in cui versa un estremo degrado. Ma al di là della solidarietà sacrosanta, della analisi delle cause e delle soluzioni a breve medio o lungo termine, ci hanno colpito le parole della giovane imprenditrice Irene Di Raimondo, vittima dell’episodio delinquenziale (furto con incendio) nella propria agenzia viaggi. Ha parlato di uno stato d’animo quotidiano – suo e degli altri operatori del centro storico – di ansia, paura e tensione nello svolgere la propria attività. Non è pensabile che in una società civile chi lavora e opera debba farlo con ansia e paura; non è pensabile che chi semplicemente gestisce una attività in via Roma sia considerato un eroe per il solo fatto di alzare la saracinesca la mattina. La prima risposta che bisogna dare a Irene e agli altri commercianti come lei è la serenità. Pericentro si adopererà perchè chi è demandato ad assicurare tranquillità e serenità ai cittadini ascolti queste voci e dia risposte concrete a partire da subito”.