Cava dei Modicani, Iacono: “denuncio da anni ma nessuno interviene”
Il vento di questo inizio anno sta mettendo a dura prova la situazione della discarica di Cava dei Modicani: un problema che non è passato inosservato. Tra le critiche fioccate per la gestione della discarica, spuntano le dichiarazioni odierne di Giovanni Iacono (capogruppo di “Partecipiamo” in consiglio comunale).
Critiche, quelle di Iacono, che derivano dalla gestione di un tema sotto osservazione ormai da tempo: “è da diversi anni e non sotto le elezioni che continuo a denunciare la cattiva gestione della discarica di Cava dei Modicani e lo scempio ambientale che persiste nelle zone confinanti e da altrettanto tempo che nessuno fa niente per intervenire”.
Nel mirino di Iacono il centro di compostaggio, definito da lui una “farsa” già dall’anno dell’inaugurazione (2009), e che “a distanza di 8 anni e due sindaci, di cui uno rieletto, rimane chiuso”.
Il vento di gennaio ha spazzato via i fogli di plastica che erano stati scaricati a Cava dei Modicani, una situazione che sa di déjà vu per il capogruppo di Partecipiamo: “quante denunce abbiamo fatto sull’immondizia in libertà, di rifiuti di plastica e di altro genere che al minimo alito di vento si spargevano ovunque, sulla strada provinciale con gravi rischi per gli automobilisti, sui campi, nelle zone adibite al pascolo (alcuni bovini in passato sono morti mangiando i sacchetti di plastica)? Ma nulla è cambiato attorno alle stalle, nemmeno adesso che ‘governano’ le ‘stelle’. L’inquinamento dell’immondizia sparsa per km e km ha continuato a fare scempio di tutto quello che sorgeva attorno”.
La situazione critica di Cava dei Modicani si potrebbe risolvere adoperandosi con maggior fervore nel potenziamento della differenziata, di cui Iacono critica la gestione: “la differenziata ancora è ferma al 19% (malgrado sotto elezioni); nel 2012, i cittadini ragusani hanno cominciato a sborsare 1 milione e 300.000 euro l’anno per raggiungere le percentuali di Rd del 28% nel settembre 2012 (la norma imponeva già il 65% nel 2012). Ognuno può fare semplicemente il conto dei milioni spesi per realizzare obiettivi mai realizzati e per i quali nessuno è stato chiamato alle sue responsabilità pecuniarie”.