L’analisi di 3/4 dei candidati

Ci scrivono l’on Giuseppe Digiacomo,  Ivana Castello e  Giuseppe Roccuzzo del PD. Sembra comunque strano a fare questa analisi non ci sia anche il deputato riconfermato Nello Dipasquale. Il commento finale, come è giusto che sia, guarda al futuro ventilando un buon successo del partito. C’è anche una nota di merito, forse al di la della realtà, per Giovanni Denaro il segretario provinciale uscente. A dire la verità non ci sembra che quest’ultimo sia riuscito a guidare il partito nel modo giusto soprattutto quando si è trattato di mantenere la legalità e la trasparenza nel proprio interno. Ci sono stati episodi poco edificanti e solo alla fine c’è stata la ricomposizione.  In molti, a questo punto, credono che sia arrivato il momento di cambiare non solo rotta ma anche pilota per un nuovo PD che affronti i prossimi impegni elettorali nei comuni con autorità e soprattutto legittimato dal voto degli iscritti.  Comunque ecco la lettera.

Le elezioni regionali, per il rinnovo del Presidente della Regione Siciliana e dei membri dell’ARS, di domenica scorsa hanno visto nell’isola un’affluenza alle urne inferiore al 50%.

Domenica scorsa, solo il 46,76% dei siciliani si è recato alle urne mentre più di due milioni di siciliani (ovvero, il 53,23%) si sono astenuti: dato che conferma un disinteresse sempre più marcato dei cittadini siciliani nei confronti delle istituzioni regionali e della politica in generale.

Difatti, al di là dei risultati in concreto conseguiti dai singoli gruppi politici, una cosa è certa: in questa tornata elettorale il partito del non voto ha conquistato la maggioranza assoluta. Solo il 46,76% degli aventi diritto al voto ha deciso di votare per il governatore e il rinnovo dell’Ars; il 53,23% ha disertato le urne“

Le ragioni connesse alla mancata partecipazione popolare sono legate all’incapacità della politica di dare risposte concrete ai problemi che attanagliano la nostra isola, a partire dalla situazione socio-economica che registra in Sicilia il più alto tasso di disoccupazione, anche giovanile, e di povertà.

Le Regionali siciliane sono state altresì caratterizzate per un verso dall’incidenza del voto personale e disgiunto ai candidati alla Presidenza della Regione siciliana e per altro verso dagli spostamenti del consenso elettorale che ha certificato  un’erosione di consensi da parte del candidato Professore Micari verso il centro destra e il Movimento Cinque Stelle.

Il Presidente Musumeci ha infatti ottenuto 830 mila voti, 22 mila in più rispetto alla propria coalizione di Centro Destra; Cancelleri ha avuto 720 mila voti: 210 mila in più rispetto alla lista del M5S che lo sosteneva, strappando in suo favore un segmento significativo dell’elettorato di Centro Sinistra.

Di contro, dei 617mila elettori che alle Regionali del 2012 avevano votato Rosario Crocetta, appena 51 su 100 hanno confermato il voto al candidato del Centro Sinistra Fabrizio Micari, mentre 3 su 10 hanno scelto Giancarlo Cancelleri e 14 su 100 Nello Musumeci (appena 2 il candidato della Sinistra Claudio Fava): dato che dimostra senza dubbio alcuno come la scelta del candidato alla Presidenza della Regione Fabrizio Micari, seppur sia riuscita a triplicare i voti della sinistra di Claudio Fava (6,1%), si sia dimostrata non all’altezza della sfida elettorale.

Il Partito Democratico, in Provincia di Ragusa, registra un buon risultato con i suoi 17.660 voti di lista (il 16,4% dei voti validi) comprovando come il PD, grazie ai consensi ottenuti da tutti e quattro i candidati ed al meticoloso operato da parte degli organismi provinciali e del segretario Giovanni Denaro, sia riuscito a difendere il trend nonostante il deludente risultato elettorale regionale.

Partendo da qui, è necessario mettersi in cammino tutti insieme, mettendo da parte le vecchie appartenenze e lavorare alla crescita di un grande Partito Democratico finalmente inclusivo, che, oggi più che mai, ha il dovere e la responsabilità di rilanciare una forte proposta popolare e riformista che sia capace di recuperare i tanti elettori e militanti disillusi e capace di aggregare partiti, associazioni, movimenti e comitati, anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

di Redazione15 Nov 2017 17:11
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