Non tanto ma almeno quello che serve!!!

Sembra che i candidati alle prossime elezioni regionali si siano messi d’accordo su cosa serve, anche in modo minimale, a questa isola così bistrattata nel passato.  Se pensiamo a quanto si stiano battendo regioni come Veneto e Lombardia per avere un po più di autonomia e noi che l’abbiamo da sempre, insita nel nostro Dna, invece ci strappiamo i capelli come fossimo dei predestinati alla sconfitta. Ora leggendo i programmi dei candidati tutti, e ripetiamo tutti,  inseriscono nelle loro strategie gli stessi argomenti: la battaglia si gioca quindi su ambiente, inteso soprattutto come smaltimento dei rifiuti piuttosto che difesa, infrastrutture, lavoro e turismo.
Sui rifiuti  i candidati riconoscono che il modello attuale, basato sulla raccolta indifferenziata e sul conferimento in discarica, è da superare, e indicano tra le soluzioni un aumento di raccolta differenziata e riciclo. A noi non sembra possa bastare perchè occorre programmare uno smaltimento a breve e medio termine. Le meraviglie della differenziata arriveranno solo dopo aver catechizzato i siciliani che non sono molto ricettivi su questo. Dunque che ne facciamo della spazzatura? Due candidati  escludono esplicitamente il ricorso ai termovalorizzatori, Giancarlo Cancelleri e  Claudio Fava.  Il tema non è invece affrontato esplicitamente dagli altri candidati. E allora come si fa?
Protezione del patrimonio boschivo : tutti d’accordo ma non conta il bosco di per se ma piuttosto i forestali. Potrebbe essere una soluzione  rivederne i compiti coinvolgendo le ex province.   Nessun  reclutamento di nuovo organico attraverso la predisposizione di concorsi pubblici.
Lavoro: riprendiamo pari pari un passo di un articolo pubblicato su live sicilia :
La parola ricorrente nei programmi che riguardano il lavoro è “start up”, con declinazioni diverse per ogni candidato. Alcuni, come Micari, ipotizzano il sostegno misto, pubblico e privato, alle piccole e medie imprese. Per Fava l’impulso al lavoro può arrivare attraverso il ricorso ai fondi strutturali europei, e con un “piano straordinario di messa in sicurezza del territorio e delle infrastrutture di servizio alla collettività”. Il programma di Musumeci fa cenni alla questione dei Neet, giovani che non studiano e non cercano più lavoro, e fa poi cenni poi a un “programma straordinario per l’occupazione in Sicilia” e a misure per favorire la stabilizzazione dei precari del pubblico impiego. Il programma del Movimento cinque stelle prevede la semplificazione delle procedure burocratiche legate all’avvio di imprese e l’istituzione di un fondo regionale per le politiche giovanili, per dare impulso alle start up siciliane, mentre il capitolo dedicato alle “politiche del lavoro” del programma del movimento Siciliani Liberi parla in modo approfondito dei lavoratori pubblici, citando, tra le altre cose, la stabilizzazione dei precari degli enti locali.
Ed ora veniamo al turismo. Negli ultimi cinque anni si è cercato di struggere tutto quello che di “buonino” era stato fatto in passato. Gli assessori si sono succeduti inventandosi sistemi e distretti ma alla fine solo la meravigliosa operosità dei siciliani ha tenuto il passo pur dovendo constatare molta impreparazione.
Tutti parlano di start up, digitale e strategie ma non si accorgono che la ricetta è molto più semplice. Prima di tutto accessibilità dei luoghi e quindi miglioramento delle infrastrutture poi accoglienza, informazione, educazione, destagionalizzazione  e prezzi adeguati. Abbiamo avuto delle ottime occasioni dovute alle difficoltà degli altri ora bisogna mantenere le posizioni. Ma alla base di tutto c’è la questione aeroporti. E’ vero che non si può avere una pista in ogni provincia ma migliorare quelle che abbiamo si. Agiamo soprattutto sui collegamenti stradali e ferroviari, come nelle nazioni civili e sottolineo civili visti strade e treni, e un po di promozione nei posti giusti con l’adeguata presentazione affidata prima di tutto ai territori coordinati dalla regione.
Per le infrastrutture i compitino è facile facile: tutto fa brodo tutto serve e va bene. Treni aerei e porti ma parliamo di autostrade del mare ed intermodalità. Non credo sia giusto centralizzare ogni servizio su maxi aziende regionali. L’esperienza insegna che va tutto in malora. Piuttosto la politica dei piccoli passi. Da ragusani possiamo chiedere di  migliorare il collegamento con Palermo forse con un volo ma anche con un treno adeguato senza soste e cambi.

di Direttore23 Ott 2017 10:10
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