Piogge di critiche sugli stand di Marina, ma forse nessuno ne ha compreso il senso
Dopo le lamentele degli esponenti di Territorio, Emanuele Distefano e Giuseppe Occhipinti, è la volta di Gianluca Morando, del Movimento Civico Ibleo, criticare la scelta di istallare le 10 casette in piazza Torre a Marina di Ragusa, per dar vita all’ennesima fiera di cui, sinceramente, non se ne sentiva la necessità.
Come Territorio anche Morando lamenta la scelta del luogo, infatti, e non possiamo che concordare, questi 10 stands stravolgono la fisionomia della piazza, deturpandola immancabilmente. Ma non solo.
Giustamente il consigliere Morando critica la tipologia dei prodotti venduti in questi stands. Una manifestazione di questo tipo avrebbe avuto un senso se e solo se ad essere esposti e commercializzati fossero state le eccellenze del nostro territorio ossia la logica dovrebbe essere una soltanto: siamo in estate, pacificamente veniamo invasi da turisti da tutto il mondo e noi creiamo delle vetrine che possano far conoscere le nostre ricchezze, le nostre peculiarità, a chi ci viene a trovare e invece? E invece nulla, i nostri amministratori hanno dato vita ad una sorta di anticipazione della “famigerata” fiera di San Giovanni. Per intenderci quel mercato dove possiamo trovare padelle miracolose, spugne incantate, coltelli da cucina che tagliano qualsiasi tipo di materiale come fosse burro e naturalmente l’immancabile folletto.
Ci facciamo una domanda: perché?
Certi di non ricevere alcuna risposta, ne vogliamo ipotizzare una: è tutto folklore!
Ecco, se l’essenza più profonda di questi mercati, mercatini o fiere, rappresenta la nostra cultura più verace, beh, allora dobbiamo fare un plauso all’Amministrazione, che ha deciso, scientemente, di fare turismo, di implementarlo nel miglior modo possibile. E così mentre in Puglia si esalta la pizzica, in Sardegna i canti polivocali e monodici o in Romagna il liscio e la piadina, noi, a Ragusa, difendiamo e tuteliamo “a fera ‘o luni”, come massima espressione delle nostre tradizioni ancestrali.