Mercato immobiliare in ripresa? Non secondo la Fimaa Ragusa
Segni positivi e negativi, seguiti da numeri percentuali; dati che si contrappongono… il destino del mercato immobiliare da anni si gioca su cifre e calcoli, sulle statistiche fornite dai competenti istituti per la raccolta dati. Ma ciò che manca a qualsiasi dato, è un riscontro unanime.
Secondo Ivan Tirrito (della Fimaa Ragusa, federazione aderente a Confcommercio) non c’è “niente di più sbagliato” che affermare, in questo dato momento, la ripresa del mercato immobiliare; come afferma Tirrito: “per una vera ricrescita allo stato attuale non esistono le condizioni adeguate”.
Tirrito spiega così le ragioni che muovono le sue dichiarazioni: “l’aumento, così tanto pubblicizzato (+ 20,3%), dei rogiti notarili, non vuole necessariamente significare che il mercato sia in ripresa. L’aumento incessante delle svendite immobiliari, delle aste giudiziarie, dei contenziosi bancari, sono la chiara dimostrazione di una società colpita da un cancro che volge al termine dopo una lunga agonia”.
Motivazioni che vanno quindi in contrasto con i dati forniti da altri istituti (come l’OMI – Osservatorio Mercato Immobiliare – che già dall’inizio del 2017 registrava una crescita altamente positiva: 8,6% solo per il primo trimestre); sempre considerando che, comunque, il dato generale forse non collima con la situazione reale del territorio. Come Tirrito afferma, “solo alcune città italiane (di particolare valenza) sono davvero uscite dalla crisi contro i quasi 8.000 comuni della penisola”.
Insomma, Tirrito lancia un allarme che ha a che fare con la globalità degli elementi che compongono l’attuale crisi del mercato immobiliare: “non possiamo sperare in una vera ricrescita fino a quando la situazione italiana resta quella che è, ovvero: infrastrutture da terzo mondo, posti di lavoro assenti, tassazione record, numero di turisti in calo. E altre anomalie. Tutte rigorosamente made in Italy”.