Rischia di chiudere il Centro di Salute Mentale di Vittoria. Nicosia: “scelta folle”
Riordinare la sanità regionale, come già sappiamo, è un’ambizione che ha causato non poche polemiche; anche il Centro di Salute Mentale della città di Vittoria entra nell’occhio del ciclone, poiché l’intenzione palesata adesso dalla Regione è quella di far chiudere i battenti.
Un pensiero che non fa dormire sogni tranquilli ai dirigenti dello stesso Centro, i quali hanno lanciato un allarme prontamente raccolto dal presidente del Consiglio cittadino, Andrea Nicosia, che non ha usato mezzi termini nel valutare la questione, definendo una “scelta folle” quella pensata da Palermo.
Nel suo intervento, Nicosia accusa la Regione di essere troppo interessata alle logiche dei tagli e del risparmio: infatti ci troveremmo di fronte ad una “scelta dissennata che dimostra, per l’ennesima volta, quanto l’azione della Regione Siciliana nella stesura del nuovo piano di riordino sia semplicemente legata a logiche di spending review, senza tenere in alcun modo in considerazione le reali e concrete esigenze del territorio”.
Più nel dettaglio, le motivazioni di Nicosia: “il Centro di Salute mentale di Vittoria serve l’intero comprensorio ipparino e svolge un ruolo determinante per il territorio. La scelta di chiuderlo è in netta controtendenza rispetto all’aumento esponenziale di patologie legate alla psichiatria. È una scelta folle. Senza contare che questa scelta causerà importanti disagi anche alla Direzione dei servizi sociali del nostro Comune poiché il Centro svolge quotidianamente il proprio ruolo con riferimento a pazienti presi in carico giornalmente dal Dsm”.
Infine, una speranza che risiede nella revisione dei piani per il riordino della sanità: “chiederemo con forza alla Regione Siciliana, com’è già stato fatto dall’Amministrazione Moscato per alcuni importanti reparti del nosocomio vittoriese, di rivisitare il Piano tenendo conto dell’importanza strategica del Centro. Chiederemo, inoltre, alla deputazione iblea di farsi artefice della battaglia a tutela delle strutture sanitarie vittoriesi contro una scelta sbagliata, illogica e non corrispondente alle esigenze del territorio; scelta che penalizzerebbe non solo la città di Vittoria, ma l’intero territorio ipparino”.