Servizio di educativa domiciliare soppresso. La Fisascat-Cisl chiede un confronto con Piccitto

“La sospensione, o meglio sarebbe dire la soppressione, del servizio di educativa domiciliare attivato dal Comune di Ragusa nelle scuole primarie cittadine, oltre ad impoverire ulteriormente il quadro generale del welfare cittadino, ha creato non poche difficoltà agli insegnanti che si occupavano dello speciale servizio i quali hanno visto completamente stravolte le loro mansioni dovendo applicarsi in una nuova attività per la quale non erano stati debitamente formati”. A denunciarlo il segretario territoriale di Ragusa della Fisascat Cisl Ragusa-Siracusa, Salvatore Scannavino, il quale, sulla delicata questione, assieme ad altre sigle sindacali, aveva già chiesto di poter avviare un confronto con l’Amministrazione comunale. “E invece – continua il sindacalista – nessuna apertura si è registrata in questa direzione. Anzi, abbiamo preso atto di una spiacevole chiusura che non ci consente di portare avanti nessun tipo di percorso limitando fortemente quelle che sono le attese del personale. Rimaniamo molto rammaricati per questo tipo di atteggiamento nei confronti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e speriamo che, dopo le nostre continue sollecitazioni, qualcosa possa cambiare. Sarebbe opportuno dialogare su alcune problematiche pregnanti come queste e non rifuggire, come purtroppo accaduto in altre occasioni, il confronto. Come Fisascat-Cisl siamo sempre disponibili a mettere sul tavolo le nostre richieste ma non possiamo sottacere questo modo di agire da parte dell’Amministrazione comunale di Ragusa. Non si comprende, inoltre, perché in precedenza era stata inviata una nota a una delle coop che si occupano del servizio spiegando che lo stesso sarebbe stato ridotto mentre, in realtà, ad oggi risulta essere del tutto congelato. Un altro mistero da risolvere”.

di Redazione05 Apr 2017 11:04
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