La polizia soccorre 369 migranti e identifica 5 scafisti

Determinanti sono state le immagini fotografiche scattate dalla nave di soccorso durante le fasi di avvicinamento ai gommoni da soccorrere che hanno immortalato gli scafisti in posizione di comando.
20 i fermati nel 2017 (1 minore); 200 i fermati del 2016 (29 minori).
La Polizia di Stato è ancora impegnata a gestire il trasferimento dei migranti giunti in queste ultime ore, presso le strutture individuate sul territorio nazionale dalla Prefettura di Ragusa.
In questi minuti è in corso l’approdo di una nave mercantile OCEAN CARRIER con a bordo 452 migranti che stanno per sbarcare a Pozzallo. Sono già in corso le indagini per individuare gli scafisti di queste ulteriori imbarcazioni soccorse.
Nel 2017 presso l’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 1684 in occasione di 6 approdi; nel 2016 erano arrivati 18.488 migranti in occasione di 56 sbarchi.
La Polizia a seguito dello sbarco di ieri mattina ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di:
NDONG Ousmane, nato in Senegal il 3.9.1983, JIMOH Jafaru, nato in Nigeria il 18.8.1993, SWARE Yousouf, nato in Senegal l’1.1.1991, KUYIATEH Jalibabry nato in Gambia il 16.10.1994 e SADIO Seydou nato in Senegal l’8.2.1984.
Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partite dalle coste libiche. I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.  
I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria.
Il Funzionario della Polizia di Stato, dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni di centinaia di migranti, in piena sinergia con i funzionari della Prefettura che coordinano la “macchina” dell’accoglienza.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato ed altri uomini appartenenti alle Forze dell’Ordine ed all’Esercito Italiano, così come gli Enti inviati dalla Prefettura di Ragusa, Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultano sempre complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti numerose incombenze, così da permettere un immediato invio dei migranti in idonee strutture d’accoglienza individuate dalla Prefettura in base ad un articolato piano di riparto nazionale del Ministero dell’Interno.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza ed una dei Carabinieri, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto 5 scafisti a distanza di poche ore dall’approdo della nave che ha effettuato il soccorso.
Anche in questa occasione gli scafisti sono stati riconosciuti dai migranti passeggeri come coloro che hanno condotto i gommoni soccorsi nelle acque antistanti la Libia.
Le indagini sono state avviate nell’immediatezza e sono durate ben 15 ore per individuare gli scafisti e tuttora sono in corso approfondimenti per identificare altri soggetti probabilmente responsabili di essere stati coloro i quali hanno comandato altre imbarcazioni.
Secondo i migranti ascoltati come testimoni, gli scafisti, anche in questo caso sono partiti in momenti diversi e da spiagge diverse, segno della presenza di più organizzazioni criminali sulle coste libiche.
Si registra la presenza nuovamente di nuclei familiari siriani con numerosi bambini di tenera età.
Al termine delle indagini è stato possibile acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico degli scafisti centro africani, responsabili, senza alcun dubbio, secondo i testimoni ascoltati di aver condotto per ottenere un profitto ingiusto.
Gli arrestati sono stati condotti presso l’istituto di pena di Ragusa a disposizione dell’A.G.
LA CATTURA
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA
Nel 2017 sono 20 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

di Redazione22 Mar 2017 14:03
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