Mattarella dà fiducia a Renzi. Renzi "riparte" dal suo 40% e a Ragusa il Pd si dichiara vincente

Alle 16 meno un quar­to di ieri po­me­rig­gio il sot­to­se­gre­ta­rio di Stato, Luca Lotti, ha di­chia­ra­to tra­mi­te un tweet: “Tutto è in­izia­to col 40% nel 2012 (ele­zio­ni am­mi­nis­tra­ti­ve, ndr.). Ab­bia­mo vinto col 40% nel 2014 (eu­ropee, ndr.). Ri­par­ti­a­mo dal 40% di ieri!”.
Una di­chia­ra­zio­ne az­za­r­da­ta, si­cu­ra­men­te, che se non è del tutto vera, non è nean­che as­so­lu­ta­men­te sbag­lia­ta.
Pre­met­ti­a­mo una cosa: la soglia del 40%, rag­giun­ta nella con­sul­ta­zio­ne re­fe­ren­da­ria di do­me­ni­ca, sarà dif­fi­ci­le da re­pli­ca­re, in ques­te forme e in ques­to modo.
In quel 40% c’è tanto, un tanto che dif­fi­cil­men­te, però, riuscirà a ri­tro­va­re gli st­es­si equi­li­bri. In quel Sì confluì una buona fetta della co­sid­det­ta si­nis­tra del Pd, che molto pro­ba­bil­men­te ritornerà ben pr­esto nel suo alveo na­tu­ra­le. In quel 40% ci sono tutti queg­li espo­nen­ti del cen­tro de­stra che cre­de­va­no, vuoi per con­vi­n­zio­ne o per mera opportunità, nel pro­get­to re­n­zia­no del Par­ti­to della Na­zio­ne. In quel 40%, in­ol­tre, c’erano tutti quei cit­ta­di­ni, di si­nis­tra o di de­stra, non im­por­ta, re­n­zi­a­ni o no, non im­por­ta, che lo hanno vo­ta­to, che hanno vo­ta­to Sì, solo per­ché hanno vo­lu­to cre­de­re in un camb­ia­men­to qual­sia­si.In ques­ta con­sul­ta­zio­ne, va ri­cor­da­to, ab­bia­mo as­sis­ti­to ad una sorta di uno con­tro tutti. Non an­dreb­be sot­to­va­lu­ta­to in­fat­ti che il fron­te del No rac­chiu­de­va tutta la va­rie­ga­ta ga­las­sia della si­nis­tra ita­lia­na, com­presa una parte del Pd, il Mo­vi­men­to 5 Stel­le, il cen­tro­d­estra sal­vi­nia­no e for­zis­ta, quel­li di Fra­tel­li d’Ita­lia, i 5 Stel­le, la Cgil, l’Anpi, senza con­ta­re i vari costi­tu­zio­na­lis­ti e in­tel­let­tua­li, e tutti quei cit­ta­di­ni, più o meno po­li­ti­ci­z­za­ti, che non hanno cre­duto in ques­ta ri­for­ma. Ad­es­so, rius­ci­re a re­pli­ca­re, dopo ques­ta scon­fit­ta, la st­es­sa unità di in­ten­ti, ci sem­bra pa­rec­chio dif­fi­ci­le, se non ad­di­rit­tu­ra im­pos­si­bi­le.
Come già ho avuto modo di scri­ve­re, per molti ques­to è stato un voto pro o con­tro Renzi.
Due sono le cose certe: Renzi si è dim­es­so, no­no­stan­te per ora siano state con­ge­la­te, e due, la cam­pag­na elet­to­ra­le è en­tra­ta nel vivo.
Ad oggi, qual­sia­si ipo­te­si, può es­se­re va­li­da, per­cor­ri­bi­le, im­ma­gi­na­bi­le. In­nan­zi­tut­to bi­sogne­reb­be ca­pi­re quali siano le reali in­ten­zio­ni del Pre­si­den­te della Re­pu­bbli­ca: se vuole che il Go­ver­no ap­pro­vi solo la Legge di Bi­lan­cio op­pu­re che venga mo­di­fi­ca­ta anche la legge elet­to­ra­le. Nel primo caso, in­fat­ti, si po­treb­be an­da­re a vo­ta­re già in febbraio o in pri­ma­ve­ra, men­tre nel se­con­do caso i tempi si al­lun­ghe­reb­be­ro e non di poco.
Renzi, in base ad al­cu­ne di­chia­ra­zio­ni us­ci­te oggi, sem­bra se­ria­men­te in­ten­zio­na­to a voler an­da­re sub­ito al voto, con­vin­to di go­de­re an­co­ra di quel 40% rag­giun­to do­me­ni­ca, se così fosse, il nos­tro ex pre­mier “con­ge­la­to” sta com­met­ten­do un altro er­ro­re che po­treb­be ri­sul­targli po­li­ti­ca­men­te mor­ta­le: non ha fatto i conti con la mi­no­ran­za del Pd o è tutta una stra­te­gia po­li­ti­ca per mi­ni­mi­z­za­re la scon­fit­ta?
Come ab­bia­mo detto la cam­pag­na elet­to­ra­le è en­tra­ta nel vivo. Da do­me­ni­ca sera Gril­lo e Sal­vi­ni non fanno altro che sbra­ita­re chie­den­do ele­zio­ni sub­ito. Ma per­ché? Cosa pen­sa­no di rag­g­iun­ge­re? An­da­re a ele­zio­ni an­ti­ci­pa­te con ques­to clima po­li­ti­co sa­reb­be sem­pli­ce­men­te una ca­ta­s­tro­fe. Oggi, però, è us­ci­to pure un ar­ti­co­lo su Il Mes­sag­ge­ro dove si parla di una pos­si­bi­le al­lean­za tr M5S, Forza Ita­lia e Lega, con tanto di vir­go­let­ta­to. Se tutto fosse con­fer­ma­to, ci tro­ve­rem­mo a dover as­sis­te­re a ques­to te­ne­ro o pa­te­ti­co, fate voi, ab­brac­cio tra po­pu­lis­ti, pron­ti a camb­ia­re idee e va­lo­ri nell’arco di una notte. Penso a Gril­lo e ai suoi giu­di­zi sull’Ita­li­cum, una legge che ci avreb­be por­ta­to al fas­cis­mo, e an­co­ra al suo as­so­lu­to di­nie­go su qual­sia­si ipo­te­si di al­lean­za con i bari. Sulla Lega già sap­pia­mo tutto e non oc­cor­re spen­de­re altre par­ole. In ques­to ter­zet­to, Forza Ita­lia, è la vera in­co­gni­ta, visto che Ber­lus­co­ni spin­ge per un’al­lean­za di scopo col pre­mier.
Ques­ti i com­pe­ti­tor. E nel Pd? Sbag­lia Renzi se pensa che i vari D’Alema e Ber­sa­ni non me­di­ti­no una qual­che ri­val­sa, che maga­ri po­treb­be in­izia­re già da do­ma­ni du­ran­te la di­re­zio­ne. In ogni caso, sag­gia­men­te, né Ber­sa­ni né D’Alema vogl­io­no an­da­re al voto sub­ito.
In casa nos­tra, tutti si sfre­ga­no le mani, vin­ci­to­ri e vinti. I ber­sa­nia­ni, con il sen. Battag­lia in testa, non ve­do­no l’ora di met­te­re un po’ di or­di­ne nel par­ti­to, men­tre dall’altra parte, i re­n­zi­a­ni, gui­da­ti e ispi­ra­ti dall’on. Di­pas­qua­le, af­fi­la­no le armi, certi che nulla sia cam­bia­to. Er­ro­re! Nien­te e come prima.

di Redazione06 Dic 2016 19:12
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