Le opposizioni diffidano Tringali e il segretario generale a convocare il Consiglio nel solo rispetto della legge
I consiglieri: Sonia Migliore, Giovanni Iacono, Mario D’Asta, Gianluca Morando e Giorgio Mirabella, in qualità di capigruppo, hanno inviato una nota di diffida al presidente del Consiglio, Antonio Tringali, e al segretario generale, Vito Scalogna, affinché non convochino il Consiglio comunale previsto per oggi, alle ore 16.
La seduta odierna è stata convocata su iniziativa di alcuni consiglieri di maggioranza per discutere delle variazioni di Bilancio, le stesse che il Consiglio già aveva bocciato. Sta tutto qui il senso della diffida.
I consiglieri di maggioranza propongono la convocazione di un Consiglio per discutere di queste variazioni, che, però, non hanno più una delibera di riferimento, visto che questa decadde il 16 dicembre 2016, quando l’Aula bocciò l’atto. Qui nasce un secondo problema l’atto che vogliono presentare in Aula oggi pomeriggio non ha neppure il parere dei Revisori dei Conti, non ha senso infatti rifarsi al precedente parere, la delibera è decaduta ab origine.
Inoltre, i capigruppo delle opposizioni ricordano come questa proposta sia in aperto contrasto con “l’art. 175 comma 5 del T.U.E.L. – si legge nella diffida – che limita i poteri del Consiglio all’adozione di, eventuali, atti disciplinanti rapporti sorti in relazione a delibere di variazioni di bilancio assunte in via di urgenza dalla Giunta e non ratificate, e non conferisce alcun potere, generale, di variazioni di bilancio decorso il termine del 30 novembre”.
Appare evidente, a questo punto, come tutta l’operazione dei 5 Stelle per portare in Aula queste variazioni non abbia né capo né coda, non contento il presidente Tringali convoca il Consiglio su proposta di alcuni esponenti della maggioranza, i quali non hanno competenza in materia di bilancio e così giungiamo all’ultimo punto della diffida: le obbligazioni contratte in quest’ultimo periodo dall’Ente. Infatti, tutte le opposizioni hanno chiesto in vano di venire a conoscenza delle singole spese o delle obbligazioni contratte verso terzi dal Comune, su queste il Consiglio ha l’obbligo di ratifica e non sul totale dei 20 milioni di variazioni proposte dalla Giunta a inizio dicembre. Ma questo pare non interessare all’Amministrazione che continua a pretendere che il Consiglio comunale approvi, senza discutere, qualsiasi proposta provenga dalla Giunta anche se in contrasto con la legge, ecco perché continua a non fornire le specifiche di queste spese.
Va appena ricordato, come commento o riflessione sugli ultimi sviluppi di questa vicenda, la sfida che lo stesso sindaco lanciò all’indomani (17 dicembre) della disfatta in Consiglio: “Adesso la palla passa alle opposizioni”. Certo in questi giorni avrà “meditato” a lungo, sin quando ha deciso di dare mandato ai suoi consiglieri di fregarsene delle opposizioni, del dibattito democratico, delle leggi, e continuare questo insensato muro contro muro.