La reazione del Lab. 2.0, del Pd e di Partecipiamo: "Non solo il bilancio è stato scritto male, ma Piccitto dà pure la colpa dei suoi fallimenti alle opposizioni"
La reazione delle opposizioni alla conferenza stampa del sindaco Piccitto, in merito alla mancata approvazione delle variazioni di bilancio, non si è fatta attendere. E’ Piccitto che gioca con la città, è Piccitto e il suo assessore Martorana che continuano a mettere a rischio la tenuta dei conti dell’Ente, non certo le opposizioni, che si smarcano dalla ricostruzione del primo cittadino e rispediscono al mittente qualsiasi accusa, specie e soprattutto quella dell’odio. Arroganza, presunzione, incapacità e mistificazione, sono i concetti che più ricorrono nelle note inviate alla stampa dalle varie opposizioni.
“E’ inutile che Piccitto e i suoi accoliti continuino a puntare il dito su una presunta politica dell’odio contro il Movimento 5 Stelle – dicono dal Laboratorio politico 2.0 – per giustificare i propri fallimenti. Nessuno li odia e insistere su questo aspetto non fa altro che svelare un ego ipertrofico. Presentare variazioni di bilancio per 20 milioni di euro, solo pochi mesi dopo l’approvazione del Bilancio Preventivo, dimostra che non si è saputo programmare un cavolo. Portare in Aula una manovra così corposa oltre il termine ultimo appositamente per impedire il dibattito sulle spese dà l’idea di quanto quest’Amministrazione tenga in considerazione il Consiglio comunale”. Un’arroganza intollerabile, secondo gli esponenti del Laboratorio, l’atteggiamento di Piccitto, che crede di poter fare a meno delle opposizioni o di una parte di esse, su un atto tanto importante, un’arroganza che è la cifra con i grilli intendono governare Ragusa. “Fare terrorismo psicologico nei confronti dei propri consiglieri per far ‘inghiottire’ una situazione che non piace a nessuno, checché ne dicano, è ignoranza politica. Parlare di ‘disastro’, poi, è terrorismo nei confronti dei cittadini”. Non usano mezze misure dal Laboratorio che specificano: “Altro che ego ipertrofico, qui si piomba nel campo del solipsismo – e spiegano – sappiano i cittadini e i consiglieri di ex maggioranza che il Consiglio comunale non corre alcun pericolo”, a rischiare, invece, è la Giunta, che ha deciso di caricare sul prossimo strumento finanziario forse 20 milioni di debiti fuori bilancio.
“I grillini sono maestri nel rigirare la frittata – dichiara Mario D’Asta, capogruppo del Pd – Il dato politico è uno e uno soltanto. La maggioranza, che accusa disagi, tra alti e bassi, ormai da quasi un anno, si è ormai sfaldata. Rispediamo le accuse del primo cittadino al mittente e auspichiamo che a prevalere possa essere il buon senso. Solo così Ragusa, già fiaccata da anni di questa ‘non amministrazione’ grillina, potrà contare su un minimo di speranza per il prossimo futuro. Rispetto alle misure correttive delle variazioni di bilancio, poi, acquisiti tutti gli elementi, non si preoccupi il sindaco perché, da buona opposizione, così come abbiamo già precisato, faremo avere le nostre proposte. Piccitto, ad ogni modo, ci dica se intende cambiare maggioranza o se si vuole dimettere. Perché in questo modo, per la sua Amministrazione, sembra impossibile andare avanti”.
Naturalmente sulla stessa linea anche la nota dell’Associazione Partecipiamo, che “ribadisce l’assoluta consapevolezza del suo voto di non ratifica! Si preoccupino i membri della Giunta che hanno approvato il provvedimento di variazione non ratificato a rispondere per eventuali spese non giustificate invece di dare ultimatum!” Anche Partecipiamo, come il Laboratorio, pone l’accento sul rischio del danno erariale che il Comune sta correndo a causa di questa manovra.
“Gli manca la maggioranza per ratificare 20 milioni di variazioni di bilancio confezionati per non passare in via ordinaria dall’unico organo competente, che è il Consiglio comunale, e la colpa di chi è? Dell’opposizione? Il sindaco se la deve prendere con se stesso e deve spiegare alla città perché ha deciso di sostituirsi all’organo competente, che è il Consiglio comunale”.
Il comunicato di Partecipiamo si conclude con una sfilza di domande, alle quali il sindaco dovrebbe rispondere.
“Il sindaco avrebbe dovuto spiegare perché sono state effettuate variazioni così consistenti? Era stato predisposto in modo sbagliato il bilancio preventivo di appena due mesi fa? Il bilancio preventivo l’ha predisposto l’opposizione o l’Amministrazione? Perché a noi, in fase di bilancio preventivo, sono stati negati, in maniera illegittima, i documenti di dettaglio del bilancio stesso? Quali motivazioni di urgenza a raffica ci sono state che hanno imposto di istituire nuovi capitoli? Come mai queste ‘urgenze’ non sono state ravvisate nemmeno dai Revisori dei Conti? Perché queste variazioni di bilancio sono state portate in Consiglio comunale solo il 15 dicembre 2016?”
Domande, tante domande alle quali nessuno risponderà. Nel frattempo la data del 31 dicembre si avvicina e nessuno pare preoccuparsene.