Duro atto d’accusa della Cgil contro la gestione del Consorzio di Bonifica di Ragusa
Con la consegna di un lungo e ricco j’accuse, documenti e note di supporto, distribuite alla stampa sull’attività del Consorzio di Bonifica di Ragusa e sulla gestione operata dal direttore generale di questo ente, dr. Giovanni Cosentini, si è aperta la conferenza stampa promossa dalla Flai Cgil di Ragusa e dalla Cgil e tenutasi stamani nei locali dell’Hotel Kroma di Ragusa.
Presente l’intero stato maggiore del sindacato siciliano: oltre Giuseppe Scifo, segretario generale della Cgil di Ragusa, Salvatore Carpintieri, segretario generale della Flai Cgil di Ragusa e di Francesco Cirmi RSA del Consorzio di Bonifica di Ragusa, erano presenti il segretario generale della Flai Sicilia, Alfio Mannino e il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro.
Il dato della presenza misura il numero e la consistenza della condivisione degli argomenti posti in essere nel corso della conferenza stampa le cui motivazioni, soprattutto di merito, sono state illustrate da Salvatore Carpintieri.
“E’ necessario fornire – ha detto- elementi di conoscenza su una situazione pesante e assurda che si continua a registrare al Consorzio di Bonifica di Ragusa, dove mentre i dipendenti aspettano cinque mesi di stipendi arretrati e i proprietari dei fondi agricoli si vedono arrivare bollette sempre più salate, prosegue invece l’azione irresponsabile di una gestione, a dir poco, disinvolta delle risorse finanziarie disponibili.
Così noi ci troviamo da un lato a denunciare la politica di tagli insostenibili decisa dal governo regionale e dall’altro a fare i conti con scelte inaccettabili e gravissime dei responsabili dell’Ente.
L’ultimo esempio è la decisione di corrispondere a Ragusa un compenso speciale al direttore e ai dirigenti con un criterio del tutto anomalo e differente da quello riservato agli altri direttori dei consorzi in Sicilia.
Eppure il Commissario Straordinario è lo stesso a Ragusa, come a Catania, Enna ecc. A lui abbiamo chiesto conto di questo comportamento e preannunciato che in caso di risposta evasiva o inaccettabile avremmo interessato gli organi competenti, dall’Assessorato regionale, alla Corte dei Conti.
Ci è stato risposto che tutte queste decisioni rientrano nell’assoluta discrezionalità dell’Ente, che quindi può operare come ritiene anche violando le direttive regionali.
Così è stato, infatti, in questi anni, quando al Direttore del consorzio di Ragusa è stato erogato dall’Ente un compenso speciale di 46.500. euro e analogamente ad altri dirigenti di Ragusa, commisurando questo importo a uno straordinario di 750 ore cioè tre volte il limite massimo disposto dalle Direttive regionali che hanno stabilito che tale compenso “eventuale” non può superare il limite massimo di 250 ore.
Questa palese violazione si aggiunge al fatto che alla retribuzione annua di questo direttore e di questi dirigenti è corrisposta, inoltre, un’indennità di funzione pari a quattro volte quella tabellare e tre volte quella per gli altri dirigenti. Ciò grazie ad un accordo in sede aziendale prima bocciato dal dipartimento regionale e poi sottoscritto con l’allora Commissario Cartabellotta.
E’ possibile che a Ragusa le disposizioni regionali possano essere disattese impunemente?
E’ possibile inoltre che si possano conferire incarichi professionali – laute parcelle di acconto -, in contenziosi per oltre 15.000.000 di euro, a professionisti di uno studio romano dove collabora la figlia del direttore Cosentini, a suo dire, per mero praticantato?
E’ possibile che si promuovano a “quadro” diversi impiegati dell’Ente con un dispendio di risorse rilevanti mentre in tanti aspettano riconosciuti i propri diritti e le proprie spettanze?
Analogamente trattamenti discriminatori si ritrovano in riconoscimenti di straordinario, promozioni, risarcimento di mezzi propri incidentati, e cosi via con la determinazione di un contenzioso legale spaventoso che si mangia l’Ente?”
Non meno puntuali le riflessioni di Francesco Cirmi, il quale denuncia che l’unità sindacale, in un contesto
predominato da discrezionalità e favoritismi, a meno di rari casi come il ricorso allo stato di agitazione e lo sciopero non si è mai instaurata pienamente. Il personale operaio addetto alla distribuzione, ha rilevato Cirmi, è costretto ad anticipare carburante e spese di manutenzione per assicurare lo svolgimento dell’irrigazione, ma impoverendo le loro già alleggerite tasche.
Non mancano casi d’incidenti alle loro auto per causa di servizio che non sono indennizzate, a differenza di altri liquidati per lo stesso motivo.
“E’ tragico che ci sono dipendenti, sottolinea Peppe Scifo, che non prendono lo stipendio da sei mesi e sono costretti ad anticipare somme per le spese. Da Ragusa è necessario porre in essere un punto di svolta, nel senso che è necessario cominciare in percorso in controtendenza rispetto al cattivo funzionamento del Consorzio. L’agricoltura e il Consorzio sono elementi primari per lo sviluppo del comparto nel nostro territorio.
Alfio Mannino analizza la questione in un contesto siciliano laddove ritiene essenziale applicare la legge regionale che ha soppresso gli undici consorzi di bonifica siciliani per crearne solo due: uno in Sicilia occidentale e l’altro in quello orientale. E’ urgente uscire fuori dalla gestione commissariale e ridare governi democratici ai Consorzi anche attraverso la rotazione dei direttori. I dipendenti non possono pagare il conto, non ricevendo gli stipendi perché sono bloccati dalle ipoteche dei creditori.
Michele Pagliaro ha concluso la serie degli interventi definendo “incresciosa” la situazione che si è determinata nel Consorzio di Bonifica di Ragusa la cui gestione non può più tendere a galleggiare. La Cgil siciliana prende in carico questo stato di fatti e la fronteggerà a tutti i livelli. La conferenza stampa di oggi, continua Pagliaro, segna un passo importante attese le risposte e le scelte assolutamente non convincenti alle nostre obiezioni. Siamo dell’idea che le zone grigie che si sono determinate vanno illuminate e chiarite”.