L’ASP di Ragusa e il Cristo sfrattato

Lo sapevate che all’interno della struttura che ospita la direzione generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa c’è una bellissima cappella cristiana?
Anzi, c’era.
Da questa mattina, infatti, il Cristo in croce non c’è più. Mancano pure le panche e gli arredi. Non ci sono più neanche gli oggetti liturgici che servono a far messa. E’ stato portato via tutto…
La cappella è, adesso, una stanza vuota, dalla quale non è stato possibile togliere, al momento, solo gli abbellimenti dal sapore un po’ fascista, tra l’art decò e il razionalismo, i bassorilievi con le stazioni della Via Crucis, i tramezzi che simulano nella stanza l’abside dell’altare.
Pare che il direttore generale Aricò abbia deciso di trasferire in quella stanza la Commissione Invalidi Civili, che sta a pochi metri dalla cappella. Negli uffici della Commissione, invece, dovrebbe finire tutta la ragioneria dell’ASP, attualmente divisa in due sedi.
Nulla da eccepire sulle decisioni del direttore generale se finalizzate al miglioramento delle funzionalità dell’Azienda. Non si capisce, però, perché deve farne le spese proprio un luogo di culto.
Ciò che preoccupa di più, in verità, è il lavoro che si dovrà fare per adeguare la stanza ad ufficio: bisognerà togliere le mattonelle azzurro/verdi dalle pareti, rimuovere le stazioni della Via Crucis, abbattere i tramezzi, eliminare l’altare, insomma, servirà radere al suolo tutto? Oppure è solo una soluzione temporanea, per pochi mesi ad esempio, e non verrà causato nessun danno alla struttura? La Curia che ne pensa, ha dato il suo benestare?
La Soprintendenza ai Beni Culturali è stata interpellata?
Stiamo parlando pur sempre di un pezzo di storia della nostra comunità.
Il Giambattista Odierna nacque come centro per malati di tubercolosi, in particolare bambini, e la cappella venne prevista proprio per offrire ai bimbi e alle loro famiglie un luogo che potesse essere di conforto e preghiera.
La destinazione di quella stanza, fin dalla fondazione dell’ospedale, non cambiò mai. Nemmeno quando il direttore dell’allora Usl 23 di Ragusa, un giovane Gianni Battaglia, riconvertì la struttura a centro per disabili gravi (prova ne sono, ancora oggi, i gabinetti per disabili accanto ad ogni ufficio). E non si pensò che se ne potesse fare a meno neanche quando il Giambattista Odierna, da sede di reparto d’ospedale – ci fu per molto tempo Pediatria – divenne poi sede amministrativa della sanità provinciale. Il defunto direttore generale Gilotta era solito far celebrare i precetti natalizi e pasquali per i dipendenti proprio in quella cappella.
Verrebbe da dire che all’attuale direttore generale, quella Commissione Invalidi messa lì al pian terreno del Giambattista Odierna non piaccia proprio, deve spostarla a tutti i costi. Poco importa se finisce nel più complicato e scomodo luogo di Ragusa, in via Ibla (dove aveva tentato di trasferirla, senza poi riuscirvi, qualche mese fa suscitando non poche polemiche) o se a sacrificarsi debba essere quella che è, a tutti gli effetti, una chiesetta.
Ripetiamo, va bene se serve a migliorare i servizi, solo che non riusciamo a comprendere né come si possano migliorare in questo modo, né si capisce quale possa essere l’urgenza di una tale operazione se si considera che – a quanto pare – a giugno dovrebbe aprire l’Ospedale Giovanni Paolo II, con il conseguente trasferimento in quella sede dei reparti dell’Ospedale Civile. Ci chiediamo, non si poteva attendere un po’ e trasferire la ragioneria al Civile? O la Commissione Invalidi?
Fatto sta: il Cristo è stato sfrattato questa mattina. Speriamo non gli demoliscano la casa e che possa ritornarvi quanto prima.