Intervista ai “Vigili usa e getta” che si sono incatenati al Municipio di Ragusa. Interrogazione consiliare del gruppo Partecipiamo

Stefano Lo Presti, Attilio Barrera e Giuseppe Bagarella sono “Vigli urbani usa e getta”.
Sembra quasi la promozione di una pièce teatrale con i nomi degli attori e il titolo dell’opera. Invece è una storia complicata quella che lega (oltre alla corda e la catena) queste tre persone: hanno partecipato a un difficile concorso pubblico nel 2010 per essere assunti nella Polizia Municipale di Ragusa con un contratto a tempo determinato, ma rinnovabile. Tra le migliaia di partecipanti, provenienti da ogni parte della regione, questi tre sono risultati vincitori. Certo non senza difficoltà. Che erano stati loro a superare la prova l’ha dovuto stabilire il TAR che, a suo modo, aveva fatto chiarezza sullo svolgimento di un concorso pubblico al termine del quale sembrava essere stato troppo difficile.
Tuttavia, una volta stabilito che in realtà dei vincitori c’erano, sembrava che per queste tre persone le cose si erano finalmente messe nel verso giusto.
Così non è stato, purtroppo. Ed ecco perché oggi hanno deciso di “incatenarsi” davanti al cancello del Municipio di Ragusa.

“La dotazione organica della Polizia Municipale di Ragusa è carente – denunciano – a noi hanno fatto lavorare in tutto solo quattro mesi, mentre l’amministrazione comunale continua a rivolgersi alle associazioni di volontariato o alla mobilità, impiegando anche agenti che provengono da altri comuni. Non capiamo come sia possibile che, se il lavoro c’è, si preferisca pagare altri al posto di chi, invece, ha vinto un concorso”.
Stupisce, in tutto questo, che la loro protesta sia rimasta ignorata dall’amministrazione comunale che pure non può fare a meno di passargli davanti per entrare al Palazzo dell’Aquila.

Sull’argomento, intanto, il gruppo consiliare del Movimento Partecipiamo ha presentato, martedì 11 ottobre, una interrogazione con la quale chiede all’amministrazione quali intendimenti ha nei confronti dei vincitori del bando di concorso pubblico, con tanto di prova selettiva, per esami per personale della Polizia Municipale. I consiglieri di Partecipiamo, Iacono e Castro, chiedono perché, a fronte di una carenza cronica di personale della Polizia Municipale, non vengono assunti, i vincitori della prova selettiva del 2010 per i quali si sono disattese le diverse sentenze (favorevoli agli aspiranti vigili)  del TAR Catania. Inoltre si chiede di sapere per quale motivo si è scelto di rendere precario chi, aderendo ad un bando pubblico, si è sottoposto ad esami e si utilizza stabilmente, invece, personale ‘volontario’ che riscuote  continui ‘rimborsi spese’.
“Per anni si sono alimentate speranze ad aspettative a persone che hanno svolto, nel tempo in cui sono stati chiamati,  il servizio con grande professionalità e preparazione – dichiarano Castro e Iacono – e adesso questi malcapitati vivono in una condizione permanente di precarietà nell’attesa di soli due mesi di servizio l’anno”.

di Leandro Papa13 Ott 2016 18:10
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