Gulino (M5S): “Il movimento a Ragusa non esiste più anche per colpa della politica di Piccitto”.

Ultimatum del consigliere pentastellato Dario Gulino che in Consiglio comunale, durante la seduta ispettiva del 15 settembre, si è rivolto al primo cittadino Piccitto, invitandolo a lasciare il movimento entro una settimana. Se il sindaco non lo farà, il consigliere lascerà il gruppo consiliare.
“Il movimento 5 stelle a Ragusa non esiste più – ha detto – anche per colpa di Piccitto”.
Un intervento molto duro quello che il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle ha tenuto durante l’ultima seduta consiliare. Bersaglio del suo ragionamento la politica del primo cittadino, ma anche, in parte, la qualità dell’attività amministrativa dimostrata dai suoi colleghi di gruppo.
Nell’intervista che vi suggeriamo di ascoltare bene e tutta (circa 7 minuti), Gulino suggerisce di “tagliare il cordone ombelicale che lega il gruppo consiliare all’amministrazione in modo da riuscire a svolgere veramente il ruolo di consigliere comunale”. Secondo Gulino il legame sindaco-movimento costringe i consiglieri di maggioranza ad approvare gli atti senza fare neanche un minimo di autocritica. “Abbiamo visto approdare in aula – racconta – atti che non solo non dovevano essere votati, ma che, addirittura, in Consiglio non dovevano neanche arrivarci perché non avevano senso”.
“Si è sgretolato proprio il Movimento – sostiene ancora – perché non esiste più una sede, il numero di attivisti si è assottigliato e perfino chi si definisce “grillino”, pur continuando a sostenere i principi cardine del Movimento, ha smesso di sostenere questa amministrazione perché è venuta meno la capacità consultiva che ha caratterizzato all’inizio la nostra attività. Il meetup non esiste se non per quelle poche persone delle quali, una parte, non viene neanche ascoltata”.
“Non intendo passare all’opposizione – continua – né è una minaccia per far perdere la maggioranza alla città. Questo non è possibile per un motivo semplice: la maggioranza non è mai esistita. Ogni volta arriviamo ad approvare gli atti per il rotto della cuffia”.
E’ molto più semplice che il sindaco lasci il Movimento – conclude – ne beneficerebbe la nostra attività e anche la sua azione politica: comunque andrà, per me non cambierà nulla. Quando vedrò qualcosa di valido sosterrò l’amministrazione, altrimenti no”.