Passalacqua: ritorno a casa con Coppa
Un bel gruppo di tifosi al seguito e un’infinità davanti al televisore, oltre duecento persone al PalaMinardi per salutare la squadra al rientro: la città si è mobilitata per seguire le “sue” aquile nella più grande impresa dello sport cittadino di squadra. Alla terza volta la Coppa Italia è arrivata, dal parquet più difficile, perché era il parquet di Schio, e contro l’avversaria del prossimo, nuovo big-match (gli esami non finiscono mai) di mercoledì sera: è arrivata con merito indiscutibile, riconosciuto innanzitutto da società e squadra avversarie, dopo una prestazione superba per impegno, abilità e determinazione. Al suono della sirena, che ufficializzava lo straordinario successo, costruito e difeso dalla squadra con una prestazione da dieci e lode, Gianni Lambruschi avrà sicuramente rivissuto il momento della promozione in A2 con la Virtus, e avrà di sicuro provato la stessa gioia di allora anche per la “replica al femminile”, condividendola, esattamente come fu per quella maschile, con tutta la città, cominciando da quelli che “al tempo” non erano nati. La gioiosa festa del pomeriggio del giorno dopoCoppa al PalaMinardi, che ha visto come unica assente (giustificata, arriverà in serata) il capitano Jennifer Nadalin, ha poi confermato con i numeri delle presenze l’enorme potenziale di coinvolgimento di una squadra che ha saputo entrare nel cuore dei ragusani passando attraverso la strada più difficile: cioè la strada del basket, per tanti anni battuta dalla Virtus con la sua storia indimenticabile. Gianstefano e la sua bellissima creatura lo hanno fatto per gradi, impiegandoci il tempo giusto, non proponendo mai un paragone (che non avrebbe avuto senso per un miliardo di motivi), ribadendo di essere si un’altra cosa ma un’altra cosa comunque ragusana al cento per cento: che si può, e si deve, amare e seguire con la stessa passione e lo stesso affetto. Ovviamente non è stato facile, ovviamente c’è ancora chi storce il naso e insiste sulla diversità (sai che scoperta..), però l’accoglienza di oggi pomeriggio al PalaMinardi e la sensazione che si respira nell’aria dimostrano quanto la conquista della Coppa Italia sia davvero una gioia di tutta una città: che non rinnega il passato (ci mancherebbe) ma nello stesso tempo riconosce con assoluta convinzione al magnifico presente tutto l’enorme merito cui ha diritto.
L’accoglienza e le sensazioni nell’aria fanno anche intendere che dopo il gustosissimo aperitivo la…fame è cresciuta. Giustissimo, però c’è da attendere. Intanto possiamo già passare al bar: l’antipasto, anzi gli antipasti, saranno serviti mercoledì sera (il primo) e domenica (il secondo). Poi ci accomoderemo e vedremo chi ci sarà capitato come compagno di tavola.