Consumo del territorio e stop alle trivelle. L’assist di Tumino ad Agosta

Si è appena conclusa la seduta della Commissione per l’Assetto del Territorio del Comune di Ragusa, avente per oggetto: la revoca della delibera della Giunta Municipale n° 142 del marzo 2015, in favore della proposta di Giunta Municipale n° 143 del 7 marzo 2016.
Questa delibera, che riguarda il Piano regolatore generale e perciò l’utilizzo del territorio, persegue, in estrema sintesi, fondamentalmente due principi: mettere la parola fine al consumo del suolo agricolo ed incentivare l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile. Detto in altri termini, l’Amministrazione sta provando a regolamentare gli interventi nelle zone vincolate alla luce dei dettami del Piano paesistico (uno strumento, come fa notare Maurizio Tumino, approvato nel 2010, ma non ancora adottato) e a predisporre tutto quanto è in suo potere per limitare le trivellazioni nel territorio.

Ciò che doveva fare, oggi, la Commissione era votare le modifiche all’art. 48, poca cosa, anche se dovuta, come ha dichiarato l’arch. Dimartino (dirigente del Comune), ma come capita spesso in queste occasioni la seduta si è chiusa con un nulla di fatto ossia con un rinvio a martedì prossimo, grazie ad un assist lanciato da Maurizio Tumino e colto immediatamente da Massimo Agosta, presidente della Commissione.

Tumino, ricordando una lettera scritta da Confindustria nazionale in difesa delle trivellazioni, definite degli impianti di pubblica utilità, ha chiesto di invitare il presidente di Confindustria Ragusa per discutere dell’utilità o meno delle trivelle a Ragusa. Agosta ha accettato la proposta del consigliere di minoranza, decidendo, però, di invitare anche quei soggetti che possiamo ascrivere al variegato mondo No Triv, come Legambiente e il Fai (Fondo ambiente italiano).
Raggiunto telefonicamente il presidente Agosta ci ha confermato la volontà del Movimento Cinque Stelle, e quindi anche la sua, di tutelare il territorio, specie se in zona agricola, e di mettere la parola fine alle trivellazioni, “E’ giusto, si parla di garbo istituzionale, coinvolgere anche la società civile in questi lavori”, dichiara il presidente.

Capiamo anche se non sposiamo a pieno, ma è la personalissima opinione di chi scrive, l’opportunità di invitare a questa discussione dei soggetti terzi, che, ne siamo certi, ben poco potranno apportare al dibattito, in fondo gli attori politici hanno già le idee ben chiare e questa delibera, come tutte le delibere, è espressione di una precisa volontà politica, giusta o sbagliata che sia, ma la politica ha i suoi tempi e dei costi.

di Redazione31 Mar 2016 19:03
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