Province, addio. Questa volta sul serio.

Si compone di 52 articoli la riforma approvata oggi dall’Ars che archivia le province e introduce gli enti di area vasta. La legge istituisce sei liberi Consorzi comunali (Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani, composti da Comuni delle corrispondenti province regionali), e tre citta’ metropolitane (Palermo, Catania e Messina) i cui territori coincideranno con quelli delle ex province. Si tratta di enti territoriali di area vasta dotati di autonomia statutaria, regolamentare, amministrativa, impositiva e finanziaria nell’ambito dei propri statuti e regolamenti, delle leggi regionali e delle leggi statali di coordinamento della finanza pubblica. I primi presidenti, come anche i sindaci metropolitani, verranno eletti nel periodo compreso tra l’1 ottobre e il 30 novembre 2015 dai consiglieri comunali e dai sindaci dello stesse ente mediante elezione indiretta di secondo grado. La norma approvata prevede, comunque, che, nel caso la maggioranza degli statuti lo stabiliscano, l’Ars torni a legiferare prevedendo l’elezione diretta del presidente e del sindaco metropolitano. Sono candidabili a presidente del libero consorzio comunale i sindaci dei comuni appartenenti allo stesso libero Consorzio comunale, il cui mandato scada non prima di diciotto mesi dalla data di svolgimento delle elezioni. Oltre allo stesso presidente, la governance degli enti di area vasta prevede una giunta eletta con le stesse modalita’ previste per l’elezione del presidente e un’assemblea, costituita dai soli sindaci dei Comuni dell’ente, con compiti di indirizzo e controllo. In attesa della nomina dei nuovi commissari, che resteranno in carica fino all’insediamento dei nuovi organi, e comunque non oltre il 31 dicembre di quest’anno, vengono mantenuti gli attuali commissari per l’ordinaria amministrazione.

di Redazione30 Lug 2015 19:07
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