Il no a Dipasquale è un dovere. La Sgarlata abbandona il Terzo circolo del PD
«Potrei esordire proprio con un detto che calza a pennello – dichiara Alessandra Sgarlata – vista la situazione paradossale che si è venuta a creare all’interno del terzo circolo del Partito Democratico di Ragusa: “Al peggio non c’è mai fine”. Sono entrata a far parte, lo scorso anno, degli organismi di segreteria del circolo ‘guidato’ da Tony Francone; nell’ultimo periodo però, sono state troppe le divergenze che non permettono adesso la mia permanenza in essa.
Prima fra tutte, il giubilo mostrato dai vertici di quello che ormai “ERA” il “mio” circolo, al momento della formalizzazione dell’ingresso nel PD dell’onorevole Dipasquale, coincisa con la sua adesione al ‘nostro’ gruppo all’ARS. Lo hanno accolto a braccia aperte nel terzo circolo (ma non è che negli altri 2 non lo hanno voluto???) ed il segretario Francone -un ‘fedelissimo del consigliere comunale Mario D’Asta e renziano come lui della prima ora- ha giustificato il suo ‘entusiasmo’ proprio perché l’onorevole è renziano pure lui e dunque, ritiene fisiologico il suo ‘risiedere politico’ nel terzo circolo!!! Peccato però che lui, come me, sa benissimo dei tanti anni e delle tante parole usate dall’onorevole Dipasquale contro il nostro partito (in un suo celebre comizio a Niscemi, ancora su You Tube, dice senza mezzi termini che il “Pd fa schifo”!!!) e sa anche della sciocchezza compiuta le scorse amministrative quando abbiamo ‘sposato’ con lui un accordo scellerato, subendo la punzione della nostra città!
Sono uscita dal primo circolo, anche per la paventata entrata a far parte di esso dell’onorevole in questione e dei suoi uomini; ed ecco che me lo vedo presentare alla porta di un terzo circolo che mi sembrava avesse insite ben altre prerogative che non quelle di aprire le braccia al ‘nemico’, diventato, improvvisamente (ed utilitaristicamente…) ‘amico’; accolto come trionfatore che brandisce la pretesa, dall’alto della sua carica istituzionale, di ruoli importanti e strategici dentro il circolo come se la sua militanza all’interno del Pd fosse millenaria o che la sua conversione politica sulla via di Damasco, sia stata ‘causata’ dalle sue idee di sinistra e non invece per sfruttare il leaderismo di Renzi…
Io non voglio farmi rappresentare da queste persone; il terzo circolo nasceva proprio per dare un’alternativa al nostro elettorato che non si era riconosciuto nell’accordo delle scorse amministrative. Tanto per capirci, Mario D’asta, ad esempio, ha sempre rivendicato la sua elezione a consigliere comunale, proprio perché non fece votare Cosentini sindaco, sintesi dello scellerato accordo di cui sopra. Appurato dunque, che è stato nominato presidente del circolo, il ‘dipasqualiano di ferro’ Vito Frisina, già segretario del movimento Territorio proprio dell’allora sindaco Dipasquale, preso atto delle mie perplessità sull’accordo tra D’Asta e Dipasquale, stabilito che non sono state prese neanche in considerazione i miei dubbi (e non solo miei…), le mie domande, le mie perplessità, faccio mio quanto mi ha ‘suggerito’ lo stesso segretario di circolo, Francone: Mi dimetto dalla segreteria per incompatibilità della visione di politica e di partito che io ho rispetto a quella ‘interessata’ o prone di Francone o di D’Asta!
La politica si fa per dovere civico, per il bene comune e non per interessi personali, per poltrone per spartizioni di cariche o per accrescere il potere personale. Sarò fra i pochi a pensarla così ma non voglio cambiare. Meno che meno poi, anelo a mettermi sul ‘carro’ del ‘vincente’ del momento (solo del momento…) tanto per ‘godere’ di visibilità e presentarmi a braccetto di un parlamentare che di centrosinistra (e di Pd) ha solo la tessera e non certo I ‘valori’. Mi spiace che molti che la pensano come me, anche all’interno della segreteria del terzo circolo, stanno in silenzio per ‘dovere’ di fedeltà. Una frase però, mi viene in mente, per chiudere la mia riflessione: “La mafia uccide, il silenzio pure”».