Aida e canile. La Guardia di Finanza dà ragione alla Migliore e alla Nicita
I consiglieri Migliore e Nicita presentano, sulla scorta delle indagini della Guardia di Finanza, un’interrogazione sul canile comunale
Il consigliere nonché portavoce del Laboratorio politico culturale 2.0, Sonia Migliore, insieme al consigliere Manuela Nicita hanno presentano un’interrogazione sulle “Incongruità ed irregolarità in ordine alla Convenzione e al Protocollo di Intesa siglato tra il Comune di Ragusa e l’Associazione AIDA, sui requisiti della suddetta Associazione e sulle spese sanitarie sostenute per la cura dei randagi.
I due consiglieri in particolare chiedono:
Perché il sindaco, dopo la notificazione della Guardia di Finanza, datata 28 – 10 – 2014, dalla quale si evince la perdita del requisito da parte dell’Aida di associazione non lucrativa (Onlus) e cioè di “associazione di volontariato”, non ha indetto una nuova gara ed invece ha concesso, il 29 dicembre 2014, la 6ª proroga sino al 28 febbraio 2015?
Come e perché l’Amministrazione ha ritenuto che l’ AIDA, dopo l’acquisizione delle fatture e pezze d’appoggio, avesse ancora i requisiti di Associazione Onlus, previsti, dalla normativa regionale e dalla stessa convenzione, per la partecipazione al bando per l’affidamento del servizio di gestione, al punto tale da concedere ben 6 proroghe in totale?
Perché l’ Amministrazione ha permesso la “regolarizzazione, nel corso del 2014, della posizione contributiva, previdenziale ed assicurativa, di diversi collaboratori dell’AIDA, a causa della quale si decreta la perdita del requisito associazionistico senza scopo di lucro, cosa che riconosce di fatto una “gestione diretta” alla AIDA?
Perché al Comune non sono ancora pervenute le rendicontazioni mensili per il rimborso delle spese sostenute da parte dell’AIDA, visto che la stessa è in possesso di tutta la documentazione atta ad espletare i regolari adempimenti fiscali sin dal 25.09.2014, come certificato dalla Guardia di Finanza, che, a conclusione dell’attività ispettiva, le ha consegnato l’intera documentazione. Perché, invece, l’AIDA, nel proprio comunicato stampa del 12.01.2015, dichiara che: “solo a conclusione dell’attività di controllo della G.d. F potremo presentare regolare rendicontazione”?
Perché, visti gli atti acquisiti, l’Amministrazione ha rimborsato le spese sanitarie all’AIDA, rilasciate da veterinari esterni all’ASP con fatture emesse in favore di AIDA, riconoscendole di fatto una “gestione diretta” del canile/rifugio sanitario comunale? Visto che le spese sanitarie e la cura dei randagi sono di esclusiva pertinenza delle AA. SS. PP. e per tanto devono essere prestate dai medici veterinari dell’ ASP e non da medici privati (art.11-punto 7- L.R. 15/2000 e art.3 convenzione).
Quali decisioni ha assunto l’Amministrazione nei confronti dell’AIDA, dopo le considerazioni verbalizzate dalla Guardia di Finanza e notificate al sindaco dalla stessa il 28.10.2014?
Il fatto che l’AIDA ha rendicontato al Comune le spese sanitarie rilasciate da medici e psicologi esterni all’ASP, configura una gestione “diretta” del rifugio sanitario. Il fatto che l’ AIDA, in quanto associazione di volontariato, deve avvalersi esclusivamente della collaborazione di “volontari non retribuiti”, ai quali spetta solo un rimborso spese, ha, invece, regolarizzato la posizione contributiva, previdenziale e assicurativa di diversi collaboratori, inquadrandoli come dipendenti dell’Associazione, ha di fatto decretato la perdita della qualifica Onlus. Ciò comporta, tra l’altro, il venir meno anche dei benefici e agevolazioni fiscali proprie delle associazioni di volontariato. L’AIDA in tal modo ha, di fatto, esercitato in maniera “diretta” la gestione del canile/rifugio sanitario comunale. Inoltre, il saldo di parcelle rilasciate da medici e psicologi veterinari esterni all’ASP, ha fatto sì che la stessa ASP riconoscesse, di fatto, all’AIDA una “gestione diretta” del rifugio sanitario comunale.
Questa interrogazione prende il via non solo dalla richiesta agli atti fatta al Comune dai consiglieri Nicita e Migliore, ma anche dalla richiesta (9 gennaio 2015) che i due esponenti politici hanno fatto alla Guardia di Finanza, la quale con la nota del 13 gennaio 2015, a firma del comandante provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa (inviata per conoscenza anche al sindaco), accerta che, dalle indagini svolte durante il 2014, si è stato prodotto un dossier, che è al vaglio della Agenzia delle Entrate, che dal marzo 2014 l’Aida ha assunto del personale in qualità di dipendenti, che “Al termine delle operazioni ispettive, come previsto dalla normativa, la documentazione, è stata interamente restituita alla AIDA (25 settembre 2014) per i regolari adempimenti fiscali”. Che a seguito delle suddette indagini si sono riscontrate gravi incongruità e irregolarità amministrative e contabili. Infine, che “Tali considerazioni sono state rappresentate al Sindaco del Comune di Ragusa, attraverso formale carteggio d’ufficio”.