Movimento Città sulla Legge 61/81: “Occorrerebbe più programmazione e meno accordi politici”

Il Piano di Spesa 2014 per la l.r. 61/81, approvato il 19 dicembre dal Consiglio comunale di Ragusa, pur rappresentando un insieme di investimenti utili per l’economia ragusana, fallisce l’obiettivo primario che avrebbe dovuto avere. Movimento Città ha infatti posto con forza all’Amministrazione, sia in Commissione Centri Storici che in Consiglio Comunale, alcune tematiche emergenti che non sono state colte appieno.

La nostra attenzione si è concentrata in particolare sulla mancanza sia di una pianificazione con criteri più propriamente tecnici di utilizzo di questi fondi straordinari (quest’anno 4 mln di euro) che di una programmazione del recupero e della manutenzione di immobili di proprietà comunale che, pur essendo stati già oggetto in passato di interventi di restauro, versano oggi in grave stato di abbandono e degrado. Eclatanti i casi che abbiamo voluto ricordare: il Mulino del Purgatorio di sopra, il Parcheggio accanto all’ex Macello – ma la breve lista esemplificativa dovrebbe contenere anche i due ascensori di via Roma e del Purgatorio, nonché l’ampliamento del Giardino Ibleo con i nuovi servizi igienici, il chiosco-bar e l’ufficio informazioni turistiche.
Quale l’intenzione dell’Amministrazione per questo tipo di edifici, già collaudati e lasciati allo stato di totale abbandono? E quali i motivi del loro degrado ed incuria? A quando la loro ri-consegna ad una destinazione d’uso che ne consenta la pubblica fruizione?
Si stima che, per le opere suddette, a tutt’oggi chiuse e non fruibili, sono già stati spesi ben 3.600.000,00 euro!

Abbiamo poi fatto notare lo scarso apporto di investimenti per l’edilizia privata, nella direzione del recupero abitativo del centro storico e della sua vivibilità: una vera contraddizione del Piano di spesa, rispetto alla filosofia originaria stessa della l.r. 61/81!

Ed inoltre, abbiamo sollecitato una maggiore trasparenza dell’Amministrazione su temi che devono essere di facile accesso per i cittadini, come: il famoso “giallo” dei fondi mancanti sul capitolo per Ibla, per la cui soluzione abbiamo sollecitato una Commissione speciale che studi e valuti i dati finanziari affinché si arrivi ad un chiarimento dei fatti reali, evitando generici e improvvisati “processi” a decenni di politica amministrativa; l’efficienza reale di spesa degli uffici e le somme residuali realmente disponibili e riprogrammabili per ulteriori investimenti.

Il dibattito consiliare ci ha poi visti spettatori attoniti di “compromessi” tra maggioranza ed opposizione, che hanno raggiunto un accordo su una serie di emendamenti condivisi, ma che di fatto non hanno modificato l’impianto generale del Piano di spesa che resta di profilo non adeguato. Non ci siamo comunque sottratti al gioco democratico del confronto in Consiglio, condividendo anche alcuni degli emendamenti proposti, al di là della parte politica di provenienza.

Tuttavia noi di Movimento Città restiamo perplessi per il metodo politico scelto: un dibattito consiliare povero, sospeso addirittura per ben 5 ore, al fine di dare spazio ad accordi in separata sede. È questa la formula che, notiamo, sta prendendo sempre più piede: potrebbe a prima vista sembrare salutare per la serenità politica cittadina, invece in realtà non solo porta ad accordi al ribasso, ma rischia di aprire la strada a compromessi inaccettabili anche su argomenti urbanistici speculativi particolarmente scabrosi. Su questo, Movimento Città vigilerà con crescente attenzione e intransigenza.

di Redazione22 Dic 2014 11:12
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