Distretto socio-assistenziale 43. Approvati i Piani d’Azione e Coesione per più di un milione e mezzo di euro
Il Ministero dell’Interno ha approvato i PAC (Piani di Azione e Coesione) presentati dal Distretto socio assistenziale 43, del quale fanno parte i comuni di Vittoria, capofila, Comiso ed Acate, nell’ambito dell’attuazione del Programma nazionale Servizi di cura, per progetti a favore di bambini al di sotto dei tre anni e a favore degli anziani non autosufficienti. A ciò finalizzato, è stato stanziato un finanziamento distrettuale complessivo per i PAC anziani di € 722.343,00 e per i PAC infanzia di € 862.000,00.
Il riparto delle risorse finanziarie, che assegna a Comiso circa € 212.000,00 per i PAC anziani e circa € 253.000,00 per i PAC infanzia, permetterà al Comune di Comiso, tramite l’erogazione di voucher di assistere circa 36 anziani non autosufficienti rafforzando le prestazioni socio-assistenziali di carattere domiciliare già erogate e di attuare interventi a favore della prima infanzia tramite l’erogazione di circa 76 voucher che permetteranno di “acquistare” posti negli asili nido accreditati distrettualmente
“Quest’ulteriore finanziamento – dichiara l’assessore ai Servizi sociali Vittorio Ragusa – costituisce un ennesimo e concreto risultato positivo, un importante traguardo che è stato raggiunto per la positiva volontà dell’Amministrazione comunale di operare al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini “
“Si tratta di mettere in campo un intervento aggiuntivo rispetto alle risorse disponibili, da qui l’importanza del finanziamento ottenuto – commenta il sindaco Filippo Spataro -. L’obiettivo posto è quello di potenziare nel territorio l’offerta dei servizi all’infanzia e agli anziani non autosufficienti. In particolare, per i primi si potranno ottenere servizi integrativi e innovativi per gli asili nido pubblici e convenzionati, l’estensione della copertura territoriale e sostegno alla gestione delle strutture, il miglioramento della qualità e della gestione dei servizi socio educativi. Per i secondi, l’ aumento del numero di anziani in assistenza domiciliare, l’ aumento e qualificazione dell’offerta di servizi residenziali e semiresidenziali, il miglioramento delle competenze di manager, operatori professionali e assistenti familiari e la sperimentazione di protocolli innovativi di presa in carico personalizzata dell’anziano cosiddetto socialmente fragile”.