L’Autorità nazionale anticorruzione “condanna” l’Amministrazione Piccitto

“Si ricorderà – dichiara Sonia Migliore, consigliere comunale e portavoce del Laboratorio politico culturale 2.0 – la mia interrogazione, del 6 marzo 2014, in merito al bando di gara per l’affidamento dei servizi di pulizia dei locali del Comune e del Tribunale. In quell’occasione contestai fortemente al sindaco di avere sottostimato il costo del lavoro del personale addetto. Il Comune, infatti, individuò in euro 12,00 l’ora la retribuzione per gli operai di II livello ed in euro 13,50 l’ora quella per gli operai di IV livello, contro le indicazioni precise delle tabelle ministeriali, che individuano in 15,78 euro l’ora la retribuzione per i II livelli ed in euro 17,44 l’ora la retribuzione per gli operai di IV livello: cioè nettamente inferiori. Da ciò deriva l’importo a base d’asta fissato dal Comune per il personale che era di 522.540, 00 euro, mentre sarebbe dovuto essere di 683.289,00 euro”.

“Dissi, scrissi e urlai – continua la Migliore – che quel bando era illegittimo perché violava l’art. 89 del Codice degli Appalti, decreto 163/06. Anche la Cisl fece diversi interventi pubblici per denunciare l’irregolarità del bando oltre alle osservazioni presentate da parecchie imprese. Nonostante ciò l’assessore Iannucci, rispondendo per iscritto alla mia interrogazione, disse che il bando era perfettamente legittimo, che i lavoratori avrebbero goduto di altre agevolazioni fiscali e che, in fondo, le tabelle ministeriali non rappresentano dei parametri inderogabili”.
“Oggi, a distanza di oltre 6 mesi, arriva il parere deliberativo, n° 38 del 29 settembre 2014, dell’Autorità Nazionale Anticorruzione – vigilanza contratti pubblici (Avcp) che, in diritto, delibera: ‘l’operato del Comune non è conforme alle normative di settore’. La stessa Autorità ritiene che l’importo a base d’asta si ‘discosta notevolmente dal parametro ministeriale (di oltre 160 mila euro) e quindi è insufficiente ai fini della copertura dei minimi retributivi contrattuali’. Sancisce dunque ‘la violazione dell’articolo 89 del codice degli appalti, per il vulnus che viene arrecato alla par condicio competitorum, ‘ritenendo – conclude l’Autorità Nazionale Anticorruzione – improbabili le giustificazioni addotte dal Comune’. Dopo sei mesi urlo a voce alta le mie ragioni, visto che peraltro i quesiti della mia interrogazione erano gli stessi del parere dell’Avcp e purtroppo le osservazione del Comune erano tristemente uguali alla risposta scritta che mi fu data. Urlo, in maniera ancora più forte, il fatto che il Comune guidato da Piccitto continua a licenziare gare d’appalto viziate ed illegittime, ecco spiegato il perché delle 120 proroghe concesse in 15 mesi, degli innumerevoli ricorsi al Tar che pendono e delle infinite gare andate deserte (per ultimo quella del canile) o dei bandi emanati e poi revocati”.
“A questo punto – conclude la Migliore – diventa interessante attendere i pareri dell’Autorità Nazionale Anticorruzione sulle gare relative ai servizi idrici, al bando per l’Igiene ambientale, a quello della refezione scolastica e del canile. Rinvio al mittente le innumerevoli ed insulse offese proferite nei miei confronti: Piccitto chieda scusa e la smetta di dire che dobbiamo rivolgerci alle autorità competenti, visto che, come si evince, quando lo facciamo ci danno sempre ragione”.

di Redazione13 Ott 2014 10:10
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