“Eros, cibo e mistica”. Tre dimensioni che raccontano l’umano
Eros, cibo e mistica. Temi solo in apparenza lontani. Temi che hanno trovato nella lectio magistralis del professore Giovanni Salonia, una perfetta congruenza. L’iniziativa parte dalla volontà della Fondazione San Giovanni Battista di creare momenti di proposta culturale da offrire alla comunità, in questo caso presso l’auditorium della Sala Avis di Ragusa. Un’attenzione viva ha accolto le parole dello psicologo e psicoterapeuta, scrittore, frate Cappuccino, cofondatore nel 1979 dell’Istituto di Gestalt Human Communication e direttore scientifico della Gestalt Therapy HCC Kairòs.
“Il tema che mi è stato proposto di affrontare – afferma Salonia – è intrigante. Il cibo è veramente umano se è vivificato dall’eros e se viene vissuto come esperienza mistica. L’eros è tale se diventa nutrimento ed è vissuto nel rispetto dell’altro, come amore che custodisce e non si appropria di nulla. La mistica, infine, non è rinuncia, ma capacità di vivere presenti nelle dimensioni del nutrirsi e dell’eros. Parlare di una sola di queste tre dimensioni equivale al rischio di deragliare verso la patologia. Patologia del cibo che vuol dire bulimia o anoressia; patologia dell’eros che diventa consumo pornografico e uso del corpo dell’altro, patologia della mistica che si tramuta in sterile mortificazione”.
La lettura del professore Salonia spinge in alto la riflessione dei numerosi presenti che hanno colmato l’auditorium. “Il cibarsi degli umani – prosegue il relatore – è tale perché prevede una relazione con gli altri ed è questo andare oltre il senso del cibo che potremmo definire la dimensione mistica, quella dimensione che ci permette di sbirciare oltre le apparenze e dare un senso profondo a tutto ciò che facciamo provandone un godimento più pieno”.
“Il dare e ricevere cibo – aggiunge – è una danza relazionale di corpi che stanno insieme. Una danza che dà piacere e che, fortunatamente, finisce per permetterci di provarne soddisfazione. Una danza per la quale, dopo una necessaria pausa, proveremo un rinnovato desiderio. Ci nutriamo, dunque, di cibo e di affetto. La visione del mistico risiede nella sua capacità di vivere queste tre dimensioni in ogni momento del suo vivere il presente”.
L’appuntamento alla sala Avis è stata l’occasione per la consegna dei diplomi e degli attestati per i frequentanti il Corso di perfezionamento universitario e il Master di I livello Counseling in ambito multiculturale organizzati dalla Fondazione San Giovanni Battista in collaborazione con l’Università San Raffaele di Roma.
“Lavoriamo da anni nel campo dell’accoglienza ai migranti e dell’Intercultura – afferma Tonino Solarino, presidente della Fondazione – ed abbiamo intuito la necessità di qualificare ulteriormente le professionalità che, a vario titolo e in varie realtà, si occupano di questo settore. La nostra volontà e di fare accrescere l’offerta formativa a disposizione del territorio con l’avvio, nel prossimo futuro, di altri master universitari. L’idea di questo incontro con il professore Salonia affonda le proprie radici nella nascita della scuola di Alta Cucina che opera presso l’Antico convento dei Cappuccini ad Ibla. In quell’occasione il nostro vescovo Paolo Urso volle soffermarsi su una frase che invitava a stare insieme per gustare il cibo e la vita. Noi cogliamo il suo invito e rimettiamo al centro della riflessione il tema del piacere sottolineando, al contempo, il fatto che tale piacere debba essere sempre vissuto in una dimensione relazionale”.