La nostra intervista a Fuksas. Ma il quarto ponte no, grazie. (Video)
Pubblichiamo l’intervista che abbiamo realizzato qualche ora prima che l’architetto di fama internazionale Massimiliano Fuksa si recasse in piazza San Giovanni per tenere la lectio magistralis di mercoledì scorso.
Al termine del sopralluogo programmato con l’amministrazione comunale in giro per la città, Fuksas si è preso una pausa, in piazza Pola, in un nuovo locale nei pressi della chiesa di San Giuseppe e, interpellato da noi, ci ha anticipato sostanzialmente quanto avrebbe detto nel corso della sua lezione che sintetizziamo così: Ragusa è una città perfetta, non necessita di molti interventi, serve interrompere l’espansione urbanistica in periferia e sarebbe utile un quarto ponte per averne due carrabili e due pedonali.
Ammetto di essere stato distratto da qualcosa, forse il sopracciglio cisposo, ma avrei dovuto reagire un po’ come faceva il piccolo orfano afroamericano Arnold nella nota sit-com: “Che cavolo stai dicendo, Fuksas?”.
Vada che la nostra è, in fin dei conti, una bella città, nulla a che vedere con la media nel resto della Sicilia, sia in termini architettonici che di pura abitabilità, ma da qui a dire che si tratta di una città perfetta ce ne vuole.
Condivido che sia giunto il momento di interrompere l’espansione urbanistica nella periferia della città per recuperare vivibilità in altri quartieri, ma non può essere la costruzione di un altro ponte a rendere più “abitabile” la parte vecchia della città. Insomma, con tutto il rispetto per la professionalità dell’architetto di fama internazionale, ma il ponte se lo vada a fare a casa sua.
Non mi risulta, invece, che si sia discusso dell’unica cosa della quale Ragusa ha davvero bisogno: il piano particolareggiato del centro storico. L’unico sistema che potrà avere la nostra città per migliorare le condizioni del centro è quello di consentire la ristrutturazione delle abitazioni unificando le piccole unità per creare appartamenti con i nuovi standard abitativi e che si sviluppino in orizzontale e non in verticale. L’accorpamento degli edifici, solitamente a tre piani, non più di 50 metri quadri per piano, consentirebbe la nascita di nuove unità abitative con tutto ciò che ne consegue: investimenti da parte di privati per l’acquisto degli immobili, i lavori di ristrutturazione, beneficiandone quindi tutto l’indotto, la creazione di nuovi spazi per eventuali attività commerciali eccetera. A quel punto, i cittadini sarebbero maggiormente invogliati a cercar casa in quelle aree di Ragusa e non in periferia.
Quindi, per concludere, non è che si avesse proprio bisogno di Fuksas per sapere che la nostra è una bella città e che, però, abbiamo bisogno di un po’ di attenzione. Per dire, sono le cose che sosteniamo da anni…